Il boom del digitale contagia anche l’Italia e fioriscono le nuove imprese nel settore: dall’inizio dell’anno a settembre se ne contano tremila, più di dieci al giorno. Eppure, in percentuale rimangono una parte largamente minoritaria del panorama produttivo italiano, pari al 2,3%.
È dall’assemblea dei presidenti delle Camere di commercio italiane, in corso a Siracusa, che arrivano i numeri firmati Infocamere. La fotografia dello scenario italiano vede in primissimo piano, nel 2017, le aziende “digital”. Quelle che fanno dell’e-commerce, della fornitura di servizi internet, della produzione di software e dell’eleborazioni dei dati web il proprio core-business.
Un settore dove è forte la presenza di imprenditoria giovanile, con 122mila italiani impiegati, di cui uno su tre ha meno di 35 anni.
LA MARCIA IN PIÙ DEL DIGITALE
Il quadro generale, non limitato al digitale, certifica la nascita di 38mila imprese a partire dall’inizio dell’anno, con una considerevole accelerazione, più di 18mila, fra agosto e settembre. Significativo anche che la spinta del digitale valga circa quattro volte quella del totale delle imprese in genere (0,6%), come emerge dai dati di Infocamere.
Inoltre, non solo le aziende digital crescono in numero, ma sono anche tendenzialmente in salute, perché producono di più e danno più lavoro. Infatti, negli ultimi due anni il valore della produzione è cresciuto del 9,2%, a ritmo doppio rispetto agli altri settori, mentre il dato occupazione certifica come le imprese digitali diano lavoro a in media a 5,4 addetti, a fronte dei 4,5 del resto del panorama.
LA VITALITÀ DEI GIOVANI DEL SUD
Il report di Infocamere delinea poi la diffusione territoriale delle aziende digital. Ben 28.650 imprese, cioè una su cinque, hanno sede in Lombardia. Seguono il Lazio (13,5% del totale) e la Campania (8,6%). I giovani del sud sembrano fra i più interessati agli sviluppi del settore: una nuova impresa su due, in Calabria è avviata da under 35. Percentuali simili in Basilicata (46%), Campania (44%), Puglia (42%) e Sicilia (40%). Il dato medio nazionale, invece, supera di poco il 30%.
“SERVONO PIÙ COMPETENZE”
In generale il quadro appare positivo. Lo conferma Ivan Lo Bello (nella foto), presidente di Unioncamere, che tuttavia non nasconde alcuni problemi. “Oggi nel nostro Paese abbiamo un numero di imprese digitali esiguo, ma è una realtà con un forte potenziale di sviluppo. Le aziende ci dicono di avere un gran bisogno di digitalizzazione e per questo occorre innalzare la cultura e le competenze delle nostre imprese. Le Camere di commercio che fanno parte del network Industria 4.0, con i 77 punti di impresa digitale che stanno realizzando, sono impegnate a favorire la conoscenza e l’utilizzo delle nuove tecnologie ”.
Ecco l’infografica che sintetizza il report delle Camere di Commercio