Quando l’ex first lady degli Stati Uniti, Michelle Obama, raccolse gli ultimi pomodori e zucche dell’orto biologico della Casa Bianca, lanciò un appello al suo successore: “Spero che le future famiglie amino questo orto come lo abbiamo fatto noi. E che diventi una delle più durature tradizioni della Casa Bianca”. Fino ad oggi però, la nuova first lady americana, Melania Trump, non ci aveva messo piede.
L’ORTO DELLA CASA BIANCA È SALVO
A pochi giorni delle elezioni presidenziali americane, il quotidiano Miami New Times pubblicò una vignetta sul futuro dell’orto presidenziale: “Se Trump sarà scelto presidente, probabilmente asfalterà l’orto di Michelle Obama per farne un campo di golf”.
Ma non è successo, il giardino è salvo. Dopo otto mesi dall’insediamento di Trump, Melania ha finalmente ritrovato il tempo per mettere mano all’orto. Lo scorso venerdì la first lady ha tirato fuori i suoi capi più sportivi e si è messa al lavoro con una decina di bambini tra gli 11 e i 12 anni dell’organizzazione Boys and Girls Club of America. “Grazie per essere qui ad aiutarmi con il raccolto”, ha detto Melania ai suoi ospiti.
LA MISE DI MELANIA PER FARE GIARDINAGGIO
In un video postato su Instagram, si vede l’ex modella che indossa guanti rossi da giardinaggio, in pendant con la camicia a quadri dell’ultima collezione Balmain (per un valore di 1100 euro). Ai piedi un paio di scarpe da tennis azzurre Converse Chuck Taylor All Star. Da quando è stata fortemente criticata per essersi presentata tra gli alluvionati in Texas con un paio di tacchi a spillo Jimmy Choo, Melania sta più attenta alla scelta delle scarpe.
La first lady ha dichiarato che l’iniziativa dell’orto di Michelle “permette ai bambini di imparare, all’aria aperta, l’importanza di mangiare prodotti buoni per la salute, al tempo stesso che conoscono la Casa Bianca e la sua storia”. “Giorno produttivo e divertente”, ha scritto Melania sui social network, postando una sua foto con le mani (inguantate) in mezzo alla terra.
2,5 MILIONI DI MANUTENZIONE PER L’ORTO
La famiglia Obama coltivò le aree verdi per la prima volta dal “giardino della vittoria” piantato da Eleanor Roosevelt nel 1943. Nel secondo mandato del marito Barack Obama, Michelle ha aumentato l’estensione dell’orto, introdotto strutture di legno, tavoli e alberi provenienti da Monticello, la tenuta del presidente Thomas Jefferson in Virginia; di Montpelier, la casa del presidente James Madison; e dalla casa di Martin Luther King in Atlanta, Georgia.
All’ingresso dell’orto c’è una targa in cui si legge: “Orto della Casa Bianca fondato nel 2009 dalla first lady Michelle Obama nella speranza di crescere in un Paese più sano per i nostri figli”. L’orto, secondo i calcoli del National Park Service, ha bisogno di circa 2,5 milioni di dollari per la manutenzione, che durante l’era Obama arrivavano da un fondo privato.
LE RICHIESTE DELLE LOBBY DEI PESTICIDI
Certo, il tempo che Michelle aveva dedicato alla coltivazione degli ortaggi con tecniche biologiche e sinergiche era molto. In termini mediatici e anche pratici. Secondo Eric Kesslers di Arabella Advisors, per Michelle, “piantare verdure all’interno della Casa Bianca era parte di un progetto politico culturale sul cibo di più ampio respiro”. L’orto era stato anche motivo di scontro politico tra gli Obama e i repubblicani. Nel 2009, quando la first lady piantò la prima semina, la lobby dell’industria dei pesticidi scrisse alla Casa Bianca per invitare a smettere di parlare di agricoltura biologica e promuovere i sistemi agricoli convenzionali. Le richieste però non sono state ascoltate. Cambierà Melania la tecnica di coltivazione?