“Il nucleare è la maggiore minaccia che abbiamo di fronte”, e “abbiamo un interesse, una responsabilità e un dovere di preservare l’accordo con l’Iran, e di lavorare con forza, e non con debolezza, per un regime globale di non-proliferazione”. Mentre dal lato della Nord Corea, “stiamo facendo massima pressione” con “l’attuazione delle sanzioni” e “l’imposizione delle nostre misure”, ma “allo stesso tempo stiamo lavorando” per “una completa, pacifica e irreversibile de-nuclearizzazione della penisola”. Sono i messaggi inviati dall’Alto Rappresentante dell’Ue per gli Affari Esteri, Federica Mogherini, ai partecipanti della XX Edoardo Amaldi Conference sulla “Sicurezza nucleare, il terrorismo e la non-proliferazione”, che si svolge nella sede dell’Accademia Nazionale dei Lincei a Roma il 9 e il 10 ottobre.
IL PUNTO SULL’IRAN E LA FRECCIATA AL PRESIDENTE TRUMP
“Quello della non-proliferazione delle armi nucleari è uno dei temi più urgenti del nostro tempo. In un momento come questo, l’unica cosa saggia da fare è investire tutto il nostro capitale politico in diplomazia, multilateralismo e cooperazione internazionale. Dobbiamo aprire nuovi canali per il dialogo e non distruggere quelli che già abbiamo”, ha affermato la Mogherini. Insomma, il messaggio indiretto per il presidente americano Donald Trump, che soltanto alcuni giorni fa ha lasciato intendere l’ipotesi di interrompere gli accordi con l’Iran sul nucleare, è ben servito: “Dobbiamo proteggere ed espandere tutti gli accordi internazionali sulla non-proliferazione. Non è certo il momento di smantellarli”. Trump aveva al contrario definito “imbarazzanti” i trattati sottoscritti dal suo predecessore alla Casa Bianca, Barack Obama, e la verità sulla sua volontà di tirarsi indietro, oppure no, si pensa che dovrebbe venire alla luce intorno al 12 ottobre, data in cui è previsto un discorso pubblico del Tycoon. “I padri fondatori dell’Europa credevano che la sua unità sarebbe stata strettamente legata alla cooperazione internazionale”, ha invece insistito Lady Pesc: “Basta guardare alla sfida dell’accordo con l’Iran sul nucleare. Attraverso il dialogo e la diplomazia abbiamo raggiunto una soluzione win-win, ponendo una pietra miliare per la non-proliferazione e prevenendo una pericolosa e devastante escalation militare”.
IL FRONTE NORD-COREANO, IL RUOLO DELL’UE E LA COOPERAZIONE
C’è però evidentemente anche un altro fronte particolarmente caldo che si sta aprendo, quello della Nord Corea: “Non possiamo permettercelo”, ha puntualizzato Mogherini. “Stiamo facendo massima pressione sulla Nord-Corea, come Ue lo stiamo portando avanti ad esempio con l’attuazione di tutte le sanzioni, e oltre a ciò abbiamo imposto le nostre misure europee. Allo stesso tempo, stiamo lavorando per costruire l’unità nella comunità internazionale. Crediamo che l’unica opzione sia lavorare insieme per un accordo pacifico su una completa, verificabile e irreversibile de-nuclearizzazione della penisola coreana”. Per il momento poi, ha spiegato Mogherini, Stati Uniti e Russia dovranno ridurre le loro testate nucleari entro febbraio 2018, e “rispettando queste scadenze manderanno un formidabile messaggio non solo di pace e cooperazione ma anche di sicurezza per il mondo intero”. “I membri dell’Ue che possiedono armi nucleari hanno dichiarato una moratoria sulla produzione di materiale fissile. Invitiamo tutti gli altri nelle stesse condizioni a farlo”. Oggi “un effettivo divieto sui testi nucleari sembra un sogno”, come anche “rendere il Medio Oriente una zona libera da armi nucleari”, ha infine aggiunto l’attuale Lady Pesc. Ma sessant’anni fa “l’uso pacifico delle armi nucleari fu una pietra d’angolo nella costruzione dell’Unione europea”. E in definitiva, il messaggio è: “Il mondo può contare su di noi”.
L’EVENTO INTERNAZIONALE ALL’ACCADEMIA NAZIONALE DEI LINCEI
Il concetto era stato ribadito dalla Mogherini anche nei giorni scorsi, rivolgendo le sue congratulazioni all’organizzazione per il bando alle armi nucleari Ican, vincitrice del premio Nobel per la Pace. Riconoscimento “molto importante, alla luce di ciò che sta accadendo”, ha commentato il presidente dell’Accademia Nazionale dei Lincei, Alberto Quadro Curzio. In questa occasione, la conferenza è stata organizzata per il sessantesimo anniversario dell’Iaea, l’Agenzia internazionale per l’Energia Atomica delle Nazioni Unite, e del trattato Euratom della Commissione europea. Nel corso delle due giornate sono previsti gli interventi di 40 scienzati e diplomatici di importanti istituzioni internazionali ed enti di ricerca, provenienti dai 4 quattro continenti, molti dei quali invitati ad esporre i punti di vista dei propri Paesi di appartenenza. L’intervento iniziale è stato affidato al direttore generale dell’Iaea, il diplomatico giapponese Yukiya Amano, che ha sottolineato l’importanza del nucleare nel dare un contributo alla riduzione dell’inquinamento, allo sviluppo di scienza e tecnologia e in conseguenza di questo anche alla pace. “Se un paese opta per il potere nucleare il nostro obiettivo è di farglielo usare in maniera sicura: è una responsabilità nazionale, ma la nostra agenzia coopera per questo obiettivo”, ha detto Amano: “Dopo l’arrivo di Rohani in Iran abbiamo visto un cambio di politiche. Anche qui è compito dell’Iran implementare il proprio programma, e il nostro ruolo è aiutarlo. Le responsabilità sono di tutti”. Mentre invece “la Nord Corea continua nei test nucleari nonostante le condanne internazionali. È una grande minaccia alla sicurezza globale”.