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Tutti i progetti di Leonardo e Boeing per gli stabilimenti di Grottaglie

Grottaglie: assunzioni, incremento della produzione e partnership con Boeing riconfermata. È quanto emerge per Leonardo dalla recente visita agli stabilimenti tarantini di una delegazione della Commissione Attività produttive della Camera, guidata dal presidente Guglielmo Epifani. Hanno partecipato anche il capo delegazione del Pd Ludovico Vico, il capo delegazione M5S Andrea Vallascas, e la consigliera della commissione Elisabetta Mirra.

Nello stabilimento l’ex Finmeccanica, divisione Aerostrutture, realizza da più di dieci anni le sezioni 44 e 46 della fusoliera dei Boeing 787 Dreamliner. Queste due componenti, insieme allo stabilizzatore orizzontale realizzato nello stabilimento di Foggia, sempre dalla divisione Aerostrutture di Leonardo, costituiscono circa il 14% dell’intera struttura del velivolo. Da quando è cominciato il programma, quasi 650 coppie di fusoliere sono state consegnate a Boeing per il 787 .

Alla delegazione della decima commissione della Camera in visita al complesso industriale, Leonardo e Boeing hanno illustrato numeri che descrivono uno scenario di crescita. Sul fronte della produzione, nel 2018 è previsto il passaggio della produzione da 12 a 14 coppie di fusoliere al mese. Sul lato occupazionale, invece, Leonardo, dopo aver stabilizzato a fine 2016, in due tranche, 126 lavoratori somministrati, ne stabilizzerà altri 90 l’anno prossimo e ulteriori 90 a partire dal 2019. Attualmente, il complesso conta circa milletrecento occupati complessivi. “Lo stabilimento di Grottaglie – spiega il Gruppo – presenta importanti margini di crescita proprio in rapporto all’evoluzione del programma 787, di cui al momento esistono tre versioni (8, 9, 10) costruite utilizzando una piattaforma unica. Il programma 787 oggi conta su un portafoglio ordini di quasi 1.300 velivoli di cui 600 esemplari già consegnati confermandosi come il più grande successo commerciale nella storia dell’aviazione mondiale”.

Sembrerebbe così ribaltato il quadro che, alcuni mesi fa, dipingeva il committente americano come insoddisfatto nei confronti del partner italiano, soprattutto riguardo il rispetto dei tempi del programma 787. “Ci è stato fornito un quadro positivo per Grottaglie. Ci sono contratti avviati sino al 2021 e si sta lavorando per arrivare al 2032”, ha commentato il parlamentare Dem Vico.

“La collaborazione fra Boeing e Leonardo sul programma 787 è stabile e sempre più positiva e, insieme ad altre collaborazioni già in atto (tra cui quella sull’elicottero MH-139 negli Stati Uniti), rappresenta la base per lo sviluppo di ulteriori collaborazioni sia in Italia che negli altri Paesi”, ha invece spiegato il presidente di Boeing Italia e Sud Europa Antonio De Palmas. “L’Italia – ha aggiunto – è in ottimi rapporti con il mondo Boeing con rapporti di lunga durata tra mondo commerciale e militare. Parliamo di un arco temporale di quasi 70 anni”. L’impegno del costruttore Usa in Italia, per De Palmas, non sembra in discussione: “Ogni anno investiamo quasi un miliardo e trecento milioni di dollari nel Paese. Lo facciamo da molto tempo, con costanza. Questo ci rende interlocutori credibili. Il mercato in cui operiamo ha cicli di negoziazione molto lunghi. Essere percepiti come un player affidabile e stabile è fondamentale”.

Lo scorso giungo era stato il vice presidente di Boeing Randy Tinseth a descrivere in numeri la partnership con l’industria italiana: il costruttore Usa è in Italia da oltre 65 anni, con 150 dipendenti in otto siti; Leonardo, produce circa il 14% del 787 Dreamliner; negli ultimi due anni, il colosso americano ha investito nel nostro Paese 2,5 miliardi di dollari.

Tale partnership con il Gruppo di Piazza Monte Grappa potrebbe ulteriormente espandersi. Come ha spiegato Banca Akros su MilanoFinanca, “Boeing è in gara per offrire all’esercito Usa una versione militare dell’elicottero AgustaWestland AW-139 in un’asta che potenzialmente vale 1 miliardo di dollari”. Boeing, secondo Akros, potrebbe dunque “sostenere il business degli elicotteri della società italiana negli Usa, come nel caso dell’AW-139”.

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