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Vi dico perché la lobby non puzza

Sono Mariella Palazzolo e sono una lobbista. Ripeto questa frase da anni come se frequentassi un gruppo terapeutico per la liberazione da una dipendenza. Lo ripeto per affermare la normalità di una professione che, di fatto, non è considerata tale. Ogni volta che dico qual è il mio lavoro, leggo subito in chi ascolta un retro-pensiero: “chissà chi è, chi conosce e quali giri frequenta”. Bisogna ammetterlo: il mestiere del lobbista viene spesso confuso con le deprecabili (e “puzzolenti”) pratiche di inciucioni, mediatori e faccendieri.

Così un giorno mi sono chiesta: se i più collocano il nostro mestiere in un mondo opaco, non sarà forse anche colpa di noi lobbisti che non ci siamo mai preoccupati di raccontare esattamente cosa facciamo e come lo facciamo? Da questa domanda è nata l’iniziativa “Lobby Non Olet”, che ha preso il via con un incontro pubblico a Milano che si è tenuto il 6 ottobre scorso, e proseguirà con una serie di video-interviste ai protagonisti del settore. Telos A&S andrà a trovare i professionisti della lobby per farsi raccontare come svolgono la propria attività. Gli intervistati saranno i lobbisti che lavorano nelle società di consulenza, i responsabili degli affari istituzionali delle grandi aziende, ma anche gli accademici che hanno fatto della lobby l’oggetto dei propri studi.

La speranza è di poter offrire finalmente un quadro chiaro della professione. Non solo. Il desiderio di noi di Telos A&S è anche quello di creare gli anticorpi necessari per riconoscere i finti lobbisti, quelli che promettono solo appuntamenti con “la gente che conta” o che millantano di poter “influenzare” l’agenda politica. Non fidatevi.

La prima intervista della serie è la mia e la potete vedere qui. Non potevo tirarmi indietro. Le altre le scoprirete mensilmente. Ogni lobbista avrà in mano una sciarpa azzurra. È il simbolo del lobbista orgoglioso del suo mestiere. L’orgoglio di chi ha a cuore il proprio lavoro.

 


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