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Banca Carige, ecco dettagli e problemi dell’aumento di capitale

carige

Che cosa sta succedendo a Banca Carige in Borsa? E’ quello che si stanno chiedendo azionisti e investitori nel giorno in cui il titolo dell’istituto ligure, nel primo giorno dell’aumento di capitale, è andato sull’ottovolante a Piazza Affari. La flessione dell’azione Carige nel corso della giornata è stata anche dell’8 per cento, con un calo del 50% dei diritti per l’aumento.

IL RUOLO DELLA CONSOB

I precedenti visti negli ultimi anni in Piazza Affari hanno spinto Consob ad aprire una rete di sicurezza per l’aumento di capitale di Carige capitanata dall’ad Paolo Fiorentino (nella foto). L’operazione da 560 milioni arriva oggi ai nastri di partenza, con due giorni di ritardo rispetto alla tabella di marcia iniziale ma oltre metà dell’importo coperto da soci e investitori esterni. Eppure il panorama non è ancora del tutto roseo per l’istituto ligure. Ecco perché.

LE CONDIZIONI

Le condizioni sono quelle tipiche di un aumento iperdiluitivo da società distressed, con un concambio di 60 nuove azioni per ogni vecchia azione posseduta. Ieri peraltro il via libera di Consob al prospetto informativo e la ritrovata fiducia del mercato hanno determinato un fortissimo rimbalzo tecnico (+53,26% a 14 centesimi), riportando il titolo ai livelli di venerdì 17.

LE ISPEZIONI BCE

Nel giorno di avvio dell’aumento di capitale, il prospetto informativo rivela che il gruppo bancario ligure è bersaglio di intense “attività ispettive”, di cui la prima per mano della Bce. Riguardano in particolare: 1) l’attuazione del principio contabile IFRS9 (introdotto nel 2015 per misurare più correttamente il valore degli strumenti finanziari a bilancio); 2) la profittabilità e il modello di business; 3) la qualità dei flussi informativi interni ed esterni.

LE AZIONI

Il prezzo di chiusura di ieri – scrive oggi Mf/Milano Finanza – proiettava un valore teorico ex diritto (Terp) di 0,012 euro e dunque uno sconto del 17,3% per le nuove azioni. Gran parte del valore sarà insomma spostato sul diritto e il timore di Consob è che l’anomalia possa alimentare parecchia volatilità. L’investitore potrebbe infatti ritenere erroneamente che le azioni siano offerte a prezzi vantaggiosi e quindi comprare il titolo. Anche perché, a parità di capitale investito, il numero di titoli acquistabili aumenterà notevolmente.

INCOGNITA DERIVATI

Alla forte sopravvalutazione del prezzo potrebbe inoltre contribuire il mercato dei derivati, una volta che il valore dell’azione avrà superato gli strike price delle opzioni call, rileva Mf: “Per contenere la fiammata iniziale e il conseguente crollo delle quotazioni, Consob applicherà all’aumento Carige il modello rolling, cioè la possibilità di consegnare le nuove azioni dal terzo giorno di offerta. In questo modo sarà possibile riallineare i prezzi attraverso l’attività di arbitraggio: tenendo conto che non sono possibili operazioni nude, gli investitori potranno cioè vendere le azioni, comprare i diritti, esercitarli e chiudere così le posizioni corte”.

IL CONSORZIO

L’intesa raggiunta venerdì scorso prevede infatti una rete di sicurezza da circa 150 milioni sull’inoptato che affiancherà quella offerta da Credit Suisse, Deutsche Bank e Barclays. Nella sua nuova forma l’aumento sarà a metà strada tra un’emissione di diritti e un private placement.

COSA FARANNO I GRANDI SOCI

Passando ai grandi soci, la famiglia Malacalza è pronta a salire verso il 28%, appena al di sotto della soglia di opa prevista per le società a bassa capitalizzazione. Gabriele Volpi invece dovrebbe salire al 9,9%. Un contributo significativo all’operazione dovrebbe poi arrivare dai grandi investitori che hanno convertito i bond subordinati, cioè Intesa Sanpaolo, Generali e Unipol che dovrebbero entrare nell’equity attraverso una tranche riservata da 60 milioni dell’aumento di capitale. «Nel caso in cui l’offerta risultasse inferiore alle richieste pervenute, si procederà al riparto delle azioni di nuova emissione tra gli aventi diritto in proporzione a quanto richiesto da ciascuno di essi rispetto all’ammontare complessivo delle adesioni alla tranche riservata di aumento», spiega la banca in una nota.

LA TEMPISTICA

L’aumento in avvio oggi si concluderà il 6 dicembre, mentre i diritti potranno essere negoziati fino al 30 novembre. Contestualmente dovrebbe procedere la cessione del pacchetto di npl da 1,2 miliardi che sarà deconsolidato entro la fine dell’esercizio.



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