Chi sporca strade, città e campagne gettando rifiuti non sono le aziende, quanto i singoli e le famiglie. La spazzatura abbandonata è aumentata negli ultimi anni, così come i costi per la sua gestione. È un problema serio, questo del cosiddetto “littering”, con dimensioni globali, europee, nazionali e locali. Oltre a introdurre sanzioni anni fa sui mozziconi e cartacce (ma sono tonnellate di rifiuti e milioni di euro di costi), un decreto del 15 febbraio 2017 ha aggiunto nuovi strumenti di comunicazione pubblica. Un convegno ne ha tracciato l’applicazione il 22 novembre scorso, a Roma, al Ministero dell’Ambiente, con la presenza del sottosegretario Barbara Degani.
IL RIFIUTO ABBANDONATO DI NUOVO TRA LE PRIORITÀ
Il tema dei rifiuti abbandonati è tornato in primo piano negli ultimi tempi. Oltre ai casi delle “isole” di plastica che si sono formate nell’Oceano Pacifico, diversi Stati si sono ancora più preoccupati per i costi crescenti del littering, diretti (la raccolta) e indiretti (per salute, ambiente e paesaggio). Anche due Paesi considerati avanzati in materia hanno rilanciato politiche al riguardo: la Svizzera ha stimato il costo annuo di pulizia del territorio in oltre 170 milioni di euro (200 milioni CHF) il Lussemburgo ha rilevato che i rifiuti gettati dal finestrino sono saliti da 89 kg per chilometro nel 2008 a 103 kg nel 2015. In Francia, la pulizia della rete autostradale dal littering è stata stimata nel 10% dei costi di gestione.
Nel convegno del 22 novembre si sono registrati diversi approcci del problema. Il primo era laico, con la presentazione delle linee guida di comunicazione di riduzione del littering e di applicazione del decreto di febbraio, il secondo ha coinvolto i temi dell’enciclica ambientale di Papa Francesco “Laudato Sì”, inquadrata da Isaac Joshstrom, dell’Università Pontificia Salesiana.
COME SI FARÀ LA COMUNICAZIONE PUBBLICA
Fatta salva questa colorazione laico-religiosa nazionale, il convegno ha spiegato che il decreto stabilisce che i proventi delle sanzioni sugli abbandoni dei rifiuti saranno destinati per metà a campagne di sensibilizzazione su scala nazionale e per metà ai Comuni in cui è avvenuta la violazione, per campagne su scala locale. Emanuela Rosio di AICA (Associazione Internazionale per la Comunicazione Ambientale) ha presentato le linee guida della comunicazione, Bernardo Piccioli Fioroni per Utilitalia (che riunisce le Public Utilities) ha elencato le iniziative urbane di educazione contro il littering, mentre Irene Di Girolamo e Roberto Giangreco per il Ministero dell’ambiente hanno descritto le misure contro il marine littering (gran parte è plastica), con notizia delle forme di sensibilizzazione e delle fonti giuridiche anche internazionali, da quelle concordate in ambito G7 alle direttive europee.
A margine del convegno si è tenuta anche una conferenza stampa del Ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, insieme al direttore Mariano Grillo e a Roberto Cavallo di AICA, per presentare le misure di sensibilizzazione e di riduzione dei rifiuti presso lo stesso Ministero dell’Ambiente, che farà da pilota anche per gli altri ministeri.