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Credito Valtellinese, tutti i motivi delle tensioni in Borsa

Che cosa sta succedendo al Credito Valtellinese? L’annuncio di un aumento di capitale per l’istituto creditizio ha messo in fibrillazioni azionisti e analisti. Dopo due giorni di passione per il titolo, stamattina l’azione Creval registra un rialzo passando di mano in forte guadagno, sopravanzando i valori precedenti del 3,33%.

COSA E’ SUCCESSO IERI

Ieri, comunque, secondo tonfo consecutivo del Creval in borsa. L’azione, che l’8 novembre aveva segnato un -13,33%, ieri è stata a lungo sospesa e ha chiuso con un caduta del 29% a 1,8 euro.

IL TONFO

La notizia dell’aumento di capitale fino a 700 milioni si è tradotta in un vero e proprio tonfo del titolo, anche perché si tratta di una ricapitalizzazione, nota Banca Akros, pari a circa 2,5 volte la capitalizzazione di borsa, sottolinea Mf/Milano Finanza.

IL PIANO

Il piano, battezzato Restart Under New-Normality, prevede la cessione di npl per 1,6 miliardi lordi che sarà deconsolidato attraverso una cartolarizzazione con garanzia pubblica (Gacs); da qui la necessità del rafforzamento patrimoniale. Creval intende inoltre ridurre i costi operativi per 63 milioni entro il 2019, con la chiusura di 88 filiali e 400 nuovi esuberi da gestire attraverso il fondo di solidarietà della categoria. Con queste iniziative il gruppo guidato da Miro Fiordi (in foto) vuole portare il rapporto cost/income al 57,5% con un utile atteso di 150 milioni al 2020 e un Cet 1 ratio dell’11,01% a fine 2018 e dell’11,64% a fine 2020.

I NUMERI E LE PAROLE

L’aumento, superiore alle attese, si prospetta iperdiluitivo scrive oggi il Sole 24 Ore, visto che vale circa 3,5 volte l’attuale capitalizzazione di borsa dell’istituto, nel frattempo sceso a circa 205 milioni. «Ieri abbiamo avviato la navigazione, oggi uscendo dal porto abbiamo trovato delle onde molto alte, ma la navigazione è molto lunga», commenta a Radiocor il presidente del Credito Valtellinese, Miro Fiordi. Il capo azienda si dice «convinto» che «dopo le reazioni comprensibili dei primi giorni, anche grazie alle presentazioni one to one del nostro piano che faremo nelle prossime settimane, questa reazione potrà rientrare».

COSA DICE UBS

«Coerentemente con il nostro recente downgrade, Creval ha annunciato un’ampia iniezione di capitale per finanziare lo sforzo di pulizia del bilancio, con cui il management spera di chiudere la questione della qualità dell’attivo della banca», commenta Ubs .Gli analisti evidenziano il rischio di esecuzione legato all’ampia diluizione con l’aumento e la possibilità di una «maggior erosione dei ricavi durante gli sforzi di ristrutturazione».

IL REPORT DI EQUITA

Equita Sim (rating hold) sottolinea – ricorda Mf – come l’entità della ricapitalizzazione annunciata renda «l’esecuzione del piano non banale. L’emissione di nuove azioni e gli accantonamenti necessari a ridurre gli npe (esposizioni non performanti, ndr) diluiscono il tangible book value per azione a 4,6 euro. In attesa di lavorare in modo più preciso sulle stime, riduciamo il target a 2,3 euro» da 3,3 euro, spiega Equita.

IL CDA

In previsione dell’aumento di capitale il consiglio di amministrazione dell’istituto valtellinese ha deliberato di sottoporre all’approvazione dell’assemblea straordinaria degli Azionisti, che sarà convocata, in unica convocazione, per il 19 dicembre, il raggruppamento delle azioni nel rapporto di una nuova azione ogni dieci esistenti. La banca sottolinea che, «nonostante il raggruppamento sia da un punto di vista finanziario neutro, ci si attende che possa portare benefici, in particolare alla luce del previsto aumento di capitale in opzione, inclusa la creazione di un mercato più efficiente e liquido per i diritti durante il periodo di negoziazione».

(articolo aggiornato alle ore 11,30)


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