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Ecco come la crisi catalana sta risvegliando anche l’estrema destra in Spagna

L’estrema destra in Spagna sta sfruttando la crisi catalana per riemergere. Ancora non ha ripreso forze in termini elettorali, ma è presente. Negli ultimi mesi sono aumentate le manifestazioni e gli attacchi di natura omofoba, razzista e xenofoba.

Il ministero degli Interni spagnolo ha registrato 1.272 episodi di odio nel 2016. Per Carmen González Enríquez, ricercatrice del Real Instituto Elcano e autrice del rapporto sull’estrema destra in Europa del think thank britannico Demos, questi gruppi radicali hanno vissuto alti e bassi nel tempo in Spagna e “adesso si vedono rafforzati dalla situazione con la Catalogna”.

L’ONNIPRESENTE ESTREMA DESTRA

In un articolo pubblicato sul New York Times, il giornalista Miquel Ramos scrive che l’estrema destra spagnola è sempre stata presente: “Come abbiamo smesso di preoccuparci e abbiamo cominciato ad amare la nuova estrema destra? Questi gruppi hanno trovato la scusa perfetta in quello che sta succedendo in Catalogna per esibirsi e diventare la punta della lancia. Non bisogna dimenticare che esistono località dove l’estrema destra è molto diffusa e gode di molta impunità”. Il giornalista è stato aggredito nella città di Valencia durante una manifestazione della sinistra da militanti dell’organizzazione neo-nazista Yomus.

ORGANIZZAZIONI E MOVIMENTI

Ci sono molti partiti, l’estrema destra è divisa, ma secondo Ramos il Partito Popolare sta svolgendo la funzione di raggruppare tutti, dalla destra più di centro a quella più radicale: “Quando ci sono interessi, si oltrepassano tutti i limiti. Accade per esempio con l’organizzazione Albiol, che ha messaggi xenofobici e negazionisti della memoria storica”. In Catalogna, l’estrema destra è organizzata in Partito per la Libertà (nato dall’ultrà Josep Anglada) e Respeto, nato dalla Dichiarazione di Saragozza nel 2015, dove il movimento d’ispirazione fascista Falange ha un considerabile successo popolare.

COSA FANNO PP E CIUDADANOS?

In un’analisi intitolata “Il fascismo banale che sta per arrivare”, il professore di sociologia Xavier Martínez Celorrio sostiene che l’estrema destra sta fermentando in Spagna, si manifesta attraverso i media, guadagnando egemonia, e ha bisogno soltanto di chi lo finanzi. Ricordando l’episodio a Valencia, l’analista condanna la permissività dei partiti nazionali di centrodestra: “Se il Partito Popolare rifiuta di denunciarlo in Parlamento e anche Ciudadanos evita di esprimere la propria disapprovazione, significa che ci stiamo addentrando in un territorio molto pericoloso d’indulgenza e impunità. Tutto è dunque lecito pur di esprimere il patriottismo spagnolo?”. Martínez Celorrio ricorda che secondo il Centro di studi sociologici spagnolo, l’80 per cento degli elettori che si considerano di estrema destra vota il Pp. Ma “il nuovo fascismo patriottico farà di più – ha aggiunto – e presenterà l’opzione identitaria come l’unico programma politico possibile”.

“LA BESTIA È STATA LIBERATA”

Il professore spiega che i sondaggi vedono Podemos scivolare al quarto posto, mentre c’è un calo di consensi per il Partito Socialista Operaio Spagnolo (Psoe). Tutto indica che Pp e Ciudadanos otterranno la maggioranza del Parlamento nelle prossime elezioni e che entrerà anche un partito ultranazionalista, molto probabilmente Vox. “La bestia è stata liberata – ha scritto Martínez Celorrio -, e punterà a fare della Catalogna una nuova Irlanda del Nord. Non si potrebbe immaginare uno scenario peggiore”.

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