“Vino al vino” del poliedrico Mario Soldati, recentemente ripubblicato da Bompiani, colma un vuoto importante nello scenario letterario e consente ai “nuovi” lettori di beneficiare di un esperto lungimirante e al tempo stesso discreto.
Il volume rappresenta un particolare Viaggio in Italia ed è uno dei primi libri da riscoprire per una serie di peculiarità esclusivamente soldatiane. Anzitutto, il volume anticipa, con la consueta vivacità narrativa dell’autore, i racconti sugli itinerari del gusto, ma lo stile è decisamente unico poiché vi sono delle “scene” già pronte per una versione cinematografica.
Soldati scrive e filma allo stesso tempo e i suoi incontri sono degni di una letteratura in movimento, con dialoghi che sembrano usciti da una fantasia travestita da realtà.
Non un atlante immaginario ma mappa concreta, tangibile di geografie umane e territoriali. Attraverso il vino conosciamo paesaggi, luoghi e costumi. E in questo siamo debitori di Soldati perché il filo conduttore conquista il lettore, facendo attenzione a non farlo distrarre con inutili rivoli nella scrittura. Avvincente, arguto e ironico, l’autore sceglie una lingua nobile per descrivere anche le cose più semplici. Una terminologia da riscoprire per ristabilire l’eleganza dell’eloquio.
Ed ecco un ristorante particolare dove bere un buon vino, assaggiando un piatto tipico. E che cos’è un piatto tipico se non il senso di un luogo. Non solo la fretta di vedere molte cose insieme “tipica” del turismo mordi e fuggi di oggi, ma la cura nel gustare i sapori e nel capire da dove proviene quel gusto così particolare. Soldati sa bene che quel piatto o quella bottiglia sono la storia locale. Ci sono terreni, alberi, frutti e mani sapienti dietro e dentro queste “opere d’arte”. Proprio così, perché per Soldati, senza ricorrere a facili citazioni, l’enogastronomia è uno dei modi privilegiati per accedere alla conoscenza territoriale, soprattutto quella che permette di venire a conoscenza della natura e della natura dei prodotti. E poi il contatto umano fondamentale per ascoltare le esperienze. Soldati osserva, raccoglie e custodisce.
Viaggiare con Soldati è un privilegio per scoprire e capire il nostro Paese dietro le quinte. Quello di una provincia produttiva e sostenibile. Quella della lentezza e delle biciclette poeticamente appoggiate per arricchire il paesaggio.
Una guida eccellente e arguta, capace dunque di farci vedere i personaggi e i territori. Lo spirito del luogo assume un significato intimo, di quelli che aiutano a capire chi eravamo e cosa siamo diventati. Soldati precursore delle grandi passioni enologiche. Storie di famiglie non solo blasonate, ma quel vino di Carema ( che rimanda al “breviario” “La Messa dei Villeggianti) è il racconto più intimo delle piccole cose. Di quelle che avvengono nel silenzio del buon vivere. Di “gente” semplice, operosa e felice con quel poco che basta.
C’è un mondo e un modo nostalgico da ritrovare e da ripensare. Sorseggiando un buon vino e con esso la vita.
Il “retrogusto” di Mario Soldati
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