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Unicredit, ecco come Mustier sta smaltendo gli npl

Jean-Pierre Mustier

Unicredit procede a ritmi serrati nello smaltimento degli attivi deteriorati. Se il progetto Fino sta entrando nella fase di cartolarizzazione, ieri la banca guidata da Jean Pierre Mustier (in foto) ha ceduto un portafoglio da 715 milioni che porta a quasi 19 miliardi l’importo lordo venduto nel 2017.

DOSSIER FIRENZE

Il portafoglio (curato tra gli altri dallo studio legale Freshfields), chiamato Firenze, è composto principalmente da crediti di natura chirografaria con una piccola componente ipotecaria. Proprio questa duplice natura ha consentito a Unicredit di segmentare lo stock per massimizzare il prezzo: MBCredit Solutions (la società del gruppo Mediobanca guidata da Francesco Barelli Terrizzi) ha comprato la porzione chirografaria del portafoglio per un’esposizione lorda di circa 450 milioni, mentre il fondo americano Cerberus ha acquistato la componente ipotecaria per 265 milioni.

LA NOTA DI UNICREDIT

«L’impatto della cessione», spiega una nota di Unicredit (dove l’area npl è monitorata dal chief risk officer, TJ Lim), «che è parte dell’attuale strategia di riduzione delle esposizioni deteriorate, sarà recepito nel bilancio del quarto trimestre 2017». Firenze fa insomma il paio con Fino, il progetto avviato alla fine dell’altro scorso per smaltire 17,7 miliardi di sofferenze e aggiudicato a Fortress e Pimco.

LE CARTOLARIZZAZIONI

Proprio in queste settimana sta entrando nel vivo il processo di cartolarizzazione dello stock per il quale è stata richiesta la garanzia pubblica. Proprio mercoledì sia Dbrs sia Moody’s hanno assegnato i rating definitivi agli strumenti di classe A, B e C emessi da uno dei veicoli di cartolarizzazione, mentre gli strumenti di classe D resteranno senza rating. L’operazione è assistita da doBank, la controllata di Fortress che ha sottoscritto con Unicredit contratti di master e di special servicing, decisivi per l’esito dell’operazione.

LE CESSIONI IN BALLO

Più in generale, queste ultime settimane dell’anno sono un periodo particolarmente vivace per le operazioni sui crediti non performing. Concluse due importanti cessioni nel corso del 2017, Rev Gestione Crediti prepara una cartolarizzazione con garanzia pubblica dall’importo lordo di circa 1,5 miliardi che sarà lanciata sotto la regia di Jp Morgan e Kpmg. Banco Bpm , ad esempio, sta chiudendo la cessione del portafoglio Sun da circa 2 miliardi, costituito unicamente da esposizioni non garantite. Per il prossimo anno, invece, l’istituto guidato da Giuseppe Castagna ha in cantiere una Gacs da circa 3 miliardi per cui sono in corso i lavori di due diligence sotto la regia di Prelios. Anche Unicredit dovrebbe cedere in tempi brevi il portafoglio Firenze, uno stock da circa un miliardo che fa seguito al progetto Fino da 17,7 miliardi chiuso nell’arco dell’estate. Nel mondo del credito cooperativo sono poi in corso un paio di operazioni di natura consortile, l’una coordinata da Cassa Centrale e l’altra da Iccrea per deconsolidare oltre un miliardo di crediti deteriorati.

(Estratto di un articolo pubblicato su MF/Milano Finanza)



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