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Così l’Fbi ha scoperto un troll russo infiltrato negli Usa

russiagate, FBI

Un troll collegato alle operazioni russe di interferenze nelle elezioni è riuscito, usando lo pseudonimo Alice Donovan, a convincere una decina di testate online, tra le quali alcune della sinistra americana, a pubblicare i suoi articoli. Lo scrive il Washington Post, rivelando dettagli dell’operazione del controspionaggio dell’Fbi, nome in codice “NorthernLight”, per stanare le operazioni, orchestrate dai massimi livelli in Russia, di interferenze nelle elezioni presidenziali Usa del 2016.

In rapporti interni dell’Fbi si legge infatti che Donovan sarebbe uno pseudonimo usato da uno dei soldati dell’esercito di troll, cioè i provocatori e seminatori di fake news nella Rete, usato per destabilizzare le istituzioni democratiche americane. Presentandosi con una mail come una free lancer alle prime armi, Donovan aveva iniziato nel febbraio del 2016 una collaborazione con il sito di sinistra CounterPunch, all’inizio con articoli che non avevano nulla a che fare con la politica. Ma con l’intensificarsi della campagna elettorale, Donovan iniziò ad attaccare la candidata democratica Hillary Clinton, poco amata da molti elettori della sinistra che avevano votato in massa per Bernie Sanders nelle primarie .

“Le mail hanno smascherato Hillary Clinton alla grande, e quasi nessuno ne scrive”, affermava, accusando i media principali americani, di ignorare le mail dei democratici pubblicate da Julian Assange, in un articolo pubblicato da We are change, un altro sito della sinistra su cui pubblicava il troll russo.

(Fonte: AdnKronos)


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