Il successo della Fiera Nazionale della Piccola e Media editoria “Più libri più liberi” conferma pienamente che la cultura è un indicatore di benessere come affermato dal Rapporto BES Istat che individua ormai da anni un rilevante aumento della domanda e della partecipazione nelle scelte culturali.
Le lunghe file in una Roma gelata e piovosa sono un segnale di grande significato poiché la partecipazione culturale è evidentemente connessa al positivo effetto sulla salute.
Si parla infatti della presenza di più di centomila visitatori con vendite che hanno soddisfatto gli espositori e con incassi davvero rilevanti che rendono i numeri della manifestazione romana molto vicini a quelli del Salone del libro di Torino. Ottima l’organizzazione, tenendo conto del piacevole “imprevisto” di un “fiume” di appassionati che hanno riempito la Nuvola di entusiasmo e calore.
In questo quadro la spesa culturale – secondo un “rivoluzionario” emendamento che assimila tali spese alle spese sanitarie e dunque da sottoporre al medesimo trattamento fiscale – costituirebbe un’ottima prospettiva per rendere concreto il diritto di fruizione culturale quale diritto fondamentale per il benessere della persona.
All’art 15 comma 1, del decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n 917 dopo la lettera c-ter è aggiunta la seguente:
c-quater) le spese culturali, per la parte che eccede euro 129,11. Dette spese sono costituite esclusivamente dalle spese per l’acquisto di biglietti di ingresso o tessere d’abbonamento a musei, concerti e spettacoli teatrali, sale cinematografiche, dall’acquisto di libri e di opere protette dal diritto d’autore su supporto cartaceo, audio o video. Ai fini della detrazione la spesa culturale deve essere certificata da biglietto o abbonamento riportante il marchio SIAE, da fattura o da scontrino fiscale contenente la specificazione della natura, qualità e quantità dei beni o degli spettacoli. Il certificato di acquisto deve comunque contenere l’indicazione del nome e cognome del destinatario o il suo codice fiscale
Attualmente detto emendamento alla Legge di stabilità 2018 è stato depositato alla Camera e attende il vaglio della Commissione Bilancio e successivamente quello dell’Aula. E’ un messaggio sociale ancor prima che culturale ed economico; infatti occorre partire dal presupposto che la cultura ha evidenti effetti positivi sulla salute e dunque la sua assimilazione alle spese mediche sarebbe una rivoluzione ideologica ancor prima che economica.
Fino a quando non si entrerà nella logica di investire sul benessere la cultura non avrà una propria dignità di motore dello sviluppo.
Tornando al successo dell’evento “Più libri più liberi “ basterebbe fare una riflessione: quanti acquisti in più potevano essere effettuati con la possibilità di una detrazione? Un circolo virtuoso che sbloccherebbe gli ingranaggi ancora impolverati e dare al tempo stesso nuova linfa agli operatori /organismi culturali e agli “utenti” che possono trovare dalla fruizione culturale agevolata un “centro benessere” , sapendo che il loro esborso avrebbe un sicuro rientro anche in termini di alleggerimento dei costi. Una proposta da sostenere e che ciascuno di noi dovrebbe rendere virale al fine di stimolare i decisori a renderla al più presto operativa e rendere contestualmente il nostro Paese al passo con i tempi per una svolta culturale ed economica.
Dalla cultura, l’economia
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