Inflazione in aumento e una crescita globale lenta ma costante, con le economie dei Paesi emergenti in fermento. Sono queste le principali caratteristiche del 2018 finanziario secondo BlackRock, una delle più grandi società di gestione del risparmio. A presentare lo studio alla stampa Bruno Rovelli, Chief Investment Strategist della sede italiana, durante il Global Investment Outlook che è servito anche per annunciare la nuova piattaforma di investimento BlackRock Universe.
QUANTO DISTA LA PROSSIMA RECESSIONE?
Difficile però parlare di investimenti quando molti azionisti portano ancora addosso i segni della crisi. Quindi, prima di tutto, bisogna chiedersi quanto è distante le prossima recessione. Secondo Rovelli, occorre distinguere: nel caso si prenda in considerazione il mero dato anagrafico, si potrebbe affermare che è “vicina, perché il ciclo economico statunitense è anziano”. Tuttavia, se si guarda invece al momento in cui il Pil effettivo raggiunge il Pil potenziale, allora lo spettro della recensione “si allontana”. Del resto, osserva il Chief Investment Strategist “stiamo crescendo ma lo facciamo molto lentamente”. Dunque siamo di fronte a una tornata per certi versi anomala, in cui l’anzianità dei cicli economici di per sé non dovrebbe bastare per scorgere una nuova recessione all’orizzonte. Insomma, conclude Rovelli, “la recessione non dovrebbe essere tema del 2018”.
LA CINA POTREBBE SPINGERE L’INFLAZIONE
“Non ci sarà grosso spazio per essere sorpresi positivamente dalla crescita, come successo nel recente passato – argomenta Rovelli – ma la crescita ci sarà anche se i mercati cresceranno meno”. Premesso che queste previsioni non possono tenere conto dei mutamenti geopolitici in divenire (su tutti, l’acuirsi della crisi nordcoreana) un aiuto potrebbe giungere dalla Cina “che ha smesso di esportare deflazione quindi potrebbe tornare a crescere l’inflazione negli Usa ”.
COSA FARANNO LE BANCHE CENTRALI
Secondo il Chief Investment Strategist di BlackRock, negli Usa l’inflazione potrebbe salire oltre il 2% e “la FED dovrà alzare i tassi di interesse per almeno tre volte nel corso del 2018”. Nell’Eurozona attualmente l’inflazione è sotto l’1% e gli analisti stimano che possa tornare a crescere anche se, per ammissione dello stesso Rovelli “la situazione è piuttosto ambigua”. Ciò che invece pare essere certo è che con il termine del 2018 e l’inizio del ’19 si avvieranno alla conclusione le politiche monetarie espansive volute da Mario Draghi. I tassi di interesse stanno salendo e saliranno, sia a lungo che a breve termine. La FED ci ha anticipato entrando già in una fase di restringimento, mentre Bce e Banca del Giappone continueranno a comprare per tutto il 2018 anche se rallenteranno i propri ritmi.
MERCATI E MONETE
Insomma, nel 2018 secondo le analisi di BlackRock i mercati azionari cresceranno: segnali positivi arrivano soprattutto dai settori tecnologia e finanziari e per stile value e momentum. C’è di che essere speranzosi per la situazione Europea (soprattutto per le economie di Francia, Spagna e Germania), dato che il ciclo è giovane e per i mercati emergenti che da sempre crescono o diminuiscono in antitesi rispetto alle economie solide. Questo permette di intuire che Asia e Brasile avranno un 2018 promettente. Quanto alle monete, il dollaro dovrebbe apprezzarsi nella prima metà del nuovo anno ma, con la fine del quantitative easing della BCE è possibile attendersi mutamenti nella sua corsa con un “rafforzamento pluriennale dell’Euro” sulla valuta americana.
LA SITUAZIONE ITALIANA
Rovelli è ottimista anche per ciò che concerne la situazione italiana: “I dati macroeconomici sono positivi, l’Italia farà piuttosto bene, si prevede una crescita sopra l’1%”, dice accodandosi alle nuove stime di Confindustria che parlano di +1,5% “anche se resterà in coda all’Eurozona”. Nulla di nuovo, insomma. “Le esportazioni – fa notare l’analista di BlackRock – stanno migliorando. Anche la situazione del sistema bancario, nonostante i fronti caldi noti a tutti, non sembra essere fonte di preoccupazioni particolari. Resta solo il nodo dell’incertezza politica. “La fase pre-elettorale sarà preceduta da un consueto periodo di volatilità sui mercati” anticipa il Chief Investment Strategist di BlackRock.
L’INCERTEZZA POLITICA PREOCCUPA MENO GLI INVESTITORI
Come sappiamo, ciò che spaventa maggiormente gli investitori è che, la mattina dopo il voto, dalle urne non esca fuori un risultato definitivo “tuttavia – chiosa Rovelli – bisogna anche dire che i mercati si stanno abituando a situazioni analoghe: si pensi al governo di minoranza spagnolo, a quello assai fragile del Regno Unito o alle larghe intese tedesche”. Il vero pericolo è che “un nuovo ipotetico esecutivo distrugga quanto fatto da Matteo Renzi il quale, seppure timidamente, ha avviato una serie di riforme (pensioni e lavoro) che dovrebbero dare buoni risultati sul medio periodo, ma – conclude il Chief Investment Strategist di BlackRock – con la attuale legge elettorale non si avranno maggioranze dunque è difficile credere che un simile scenario possa concretizzarsi”. Insomma, per una volta si potrebbe dire che saranno la tradizionale incertezza politica italiana e l’incapacità di attuare riforme incisive a tutelare il sistema Paese dalle speculazioni dei mercati.