Le indiscrezioni trapelate riguardo le presunte smentite dell’intelligence italiana sulle interferenze russe nella campagna elettorale per il referendum sulla riforma costituzionale del 2016 avrebbero da un lato creato qualche malumore nella maggioranza, soprattutto nel Pd, e dall’altro soddisfatto altre forze politiche.
SMENTITA NON TOTALE, MA…
Nonostante, scrive oggi il Messaggero “non si può parlare di smentita totale sul caso fake news e rapporti col Cremlino” (l’intelligence avrebbe confermato “che le verifiche danno sostanza alle accuse lanciate dall’ex vicepresidente americano Joe Biden” e che “a bucare […] i server italiani della Difesa e in parte degli Esteri, tra l’ottobre del 2014 e il maggio 2015 è stato un gruppo di attivisti digitali” ritenuti vicini al Cremlino, “Apt28”), il ridimensionamento del problema in relazione al referendum perso dai Dem non sarebbe piaciuto troppo in ambienti renziani.
IL DISAPPUNTO DEI RENZIANI
A evidenziarlo è Il Fatto Quotidiano, che ha rimarcato come “quello che filtra […]” sulle audizioni “è l’opposto di ciò che i renziani speravano di sentire”.
Dalle pagine della testata diretta da Marco Travaglio, si evidenzia ancora che “questa presa di posizione […] dei due principali Servizi non deve essere piaciuta molto a Renzi che li aveva nominati”. Inoltre, da qualche tempo, il Pd ha deciso di accendere i riflettori sul problema fake news.
Recentemente, aveva dato conto Formiche.net, Matteo Renzi aveva chiesto un report sul tema al “giovane esperto di cyber-security” Andrea Stroppa, lavoro poi rilanciato dal New York Times. “Le fake news”, proseguiva l’articolo, “sembrano essere divenute un vero cavallo di battaglia del segretario Pd […], tanto da spingerlo a incentrare sul tema gran parte dell’arringa sul palco della Leopolda” e a pubblicare sul magazine di partito Democratica il primo di una serie di report dedicati alla disinformazione in Rete.
UN TEMA DA NON SOTTOVALUTARE
A tenere una posizione senz’altro moderata ma attenta tra i dem è Rosa Villecco Calipari, deputata del Pd e componente del Copasir, l’organo parlamentare di controllo sull’intelligence. La parlamentare ha rimarcato a Cyber Affairs come il tema sia “in questo momento rilevantissimo per la tenuta democratica di ogni Paese e, per questo, merita un monitoraggio continuo e ulteriori approfondimenti. Questo problema, distinto ma intersecato a quello del soft power e dell’influenza esercitati online da alcune nazioni in modo estremamente pervasivo ed aggressivo, rappresenta una minaccia da tenere in grande considerazione e rispetto alla quale non va abbassata la guardia”, ha concluso l’esponente del Pd.
LA VISIONE DEL M5S
Ad accogliere invece positivamente le indiscrezioni trapelate sulle audizioni del direttore dell’Aisi Mario Parente e di quello dell’Aise Alberto Manenti è il Movimento 5 Stelle. “Quanto detto al Copasir dai direttori dei servizi di intelligence – che hanno evidenziato di non aver registrato interferenze russe nel voto italiano come invece paventato da più parti – dimostra che una centrale delle fake news non esiste”, ha detto a tal proposito a Cyber Affairs Vito Crimi (M5s), senatore, componente del comitato parlamentare che vigila sull’operato dell’intelligence (il Copasir) ed ex presidente del gruppo dei pentastellati a Palazzo Madama. “Non bisogna confondere”, ha rimarcato Crimi, “il concetto di soft power, anche aggressivo, con quello di notizie false e diffuse in modo organizzato e coordinato. Tutti gli Stati tendono a mettere in campo campagne di influenza per orientare le decisioni politiche di altre nazioni. Ad esempio, la rete dei media internazionali – da Sputnik a RT per citarne alcuni – in molti pensano sia stata creata a questo scopo, anche se non ci sono prove in tal senso e il governo russo ha sempre smentito. Diverso invece è dire che esista una organizzazione centrale che porta avanti progetti coordinati di disseminazione di fake news. Non voglio essere frainteso: le notizie false esistono e proliferano in Rete. Ma è un fenomeno assolutamente incontrollabile, dietro al quale non c’è nessuna regia”.