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Il lancio dei satelliti Galileo: un successo anche italiano

Lancio avvenuto con successo. Galileo, il programma europeo di navigazione satellitare, può ora contare su altri quattro satelliti. La costellazione del sistema frutto della collaborazione tra Unione europea e Agenzia spaziale europea (Esa) raggiunge così 22 satelliti, in attesa dell’ultimo lancio, previsto per l’estate prossima, che andrà a completarla con 24 satelliti più due di riserva. “Il lancio di oggi è un altro grande successo che ci porta a un solo passo dal completamento della costellazione”, ha detto Jan Woerner, il direttore generale dell’Esa. “È un grande successo dei nostri partner industriali OHB (Germania) e SSTL (Gran Bretagna) per i satelliti, così come per Thales Alenia Space (Francia e Italia) e Airbus Defense and Space (Germania e Francia) per il segmento di terra, e per tutti i subcontractor in tutta Europa”, ha aggiunto.

IL LANCIO

Partito dalla base spaziale di Kourou in Guyana francese intorno alle 15:36 locali (in Italia erano le 19:36), il volo VA240 ha condotto regolarmente in orbita i satelliti 19, 20, 21, e 22. A trasportarli un Ariane 5 in versione Evolution Storable (ES), utilizzato per la seconda volta per trasportare componenti della costellazione europea. Ci sono volute quasi quattro ore per raggiungere l’orbita terreste media (Meo), a un’altitudine di circa 23mila chilometri. I primi due satelliti (del peso complessivo di 715 kg) sono stati rilasciati, infatti, dopo circa 3 ore e 36 minuti, mentre la seconda coppia si è separata 20 minuti dopo. “Nei prossimi giorni – spiega l’Esa – il quartetto sarà posizionato nella propria orbita di operatività”. Da quel momento, per circa sei mesi, i quattro satelliti inizieranno una serie di test condotti dalla European Global Navigation Satellite System Agency (GSA) prima di iniziare a tutti gli effetti il lavoro.

IL RUOLO DI AVIO

Il lancio rappresenta un successo anche per Avio, l’azienda di Colleferro che partecipa all’Ariane 5, realizzando la turbopompa a ossigeno liquido del motore criogenico Vulcain e i due motori laterali a propellente solido. Per il più grande tra i lanciatori europei, si tratta del sesto lancio del 2017. ”Con il successo del lanciatore Ariane 5 stiamo per terminare un anno pieno di soddisfazioni”, ha detto l’ad di Avio Giulio Ranzo. “Ad inizio anno abbiamo concluso l’operazione di quotazione in Borsa di Avio, rafforzando la posizione dell’azienda come player di riferimento nel mercato dei lanciatori spaziali. Lo scorso mese Vega ha portato a termine il suo undicesimo successo consecutivo, il terzo del 2017. La scorsa settimana abbiamo firmato due importanti contratti di sviluppo per il lanciatore Vega C e il veicolo di rientro Space Rider”. “Non dimentichiamo, inoltre – ha aggiunto Ranzo – l’avanzamento dei lavori di sviluppo del nuovo lanciatore Vega C, che nel 2019 compirà il suo lancio inaugurale. Tutto questo conferma la stabilità della nostra azienda, lo sviluppo tecnologico raggiunto e il livello di affidabilità ottenuto nel mercato internazionale dello spazio”.

IL PROGRAMMA

Concepito per uso civile, Galileo consentirà di ottenere un’accuratezza nel posizionamento mai raggiunta prima, senza le limitazioni e le interruzioni di altri sistemi a uso duale, come il Gps. In piena operatività, la costellazione conterà 24 satelliti più due di riserva. Nell’estate 2018 è previsto il prossimo lancio, con altri quattro. Intanto, però, il sistema è entrato in operatività già a dicembre 2016. Da quel momento, mentre la costellazione è cresciuta, “nuovi servizi sono stati testati e resi disponibili”, spiega l’Esa. Nel 2020 è previsto il completamento del sistema.
“Nel frattempo – ha spiegato il direttore della Navigazione dell’Esa, Paul Verhoef – l’Agenzia spaziale europea sta lavorando con la Commissione europea e la GSA su ricerche dedicate, sviluppo e design di sistema per iniziare il procurement della seconda generazione di Galileo con le altre future tecnologie di navigazione”.

IL CONTRIBUTO ITALIANO

Fin dalle origini del programma, il ruolo italiano è notevole, sia con l’Agenzia spaziale italiana (Asi), sia con l’industria nazionale, soprattutto con il Gruppo Leonardo e le due joint venture Thales Alenia Space e Telespazio. La prima è responsabile delle attività di supporto industriale relative a progettazione, prestazione, integrazione e validazione del sistema. La seconda ha realizzato presso il Centro spaziale del Fucino uno dei due centri di controllo (Gcc) che gestiscono la costellazione e la missione Galileo. Attraverso Spaceopal (50% Telespazio, 50% DLR) è inoltre responsabile delle operazioni e della logistica integrata dell’intero sistema. La Divisione sistemi avionici e spaziali di Leonardo, infine, fornisce il PHM, il primo orologio atomico all’idrogeno costruito per applicazioni spaziali che equipaggia tutti i satelliti della costellazione, e il sensore all’infrarosso Ires-N2 per il controllo dell’assetto dei satelliti.

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