Angela Merkel deve riconquistare amori spezzati, cuori delusi, relazioni incerte. E su più fronti: da una parte deve ricostruire il vincolo coniugale che regge la Germania da più di un decennio, quello tra CDU e CSU, e dall’altra il flirt portato avanti nell’ultima legislatura, tra cristiano e social democratici.
CDU VS CSU: PACE FATTA
Tra un anno in Baviera ci saranno le elezioni federali e, dopo mesi pieni di conflitti e lotte di potere, si è arrivati a una soluzione: ci sarà un cambio di guardia.
La dirigenza del partito bavarese sarà ancora affidata alle esperte mani del sessantottenne Horst Seehofer, riconfermato alla guida del partito con l’83% dei voti – due anni fa ricevette l’83,2% e nel 2013 il 95% -. Markus Söder, più giovane di 18 anni, sarà invece il candidato per le elezioni della ricca regione bavarese dell’autunno del prossimo anno. L’obiettivo è riconquistare parte dell’amore perduto degli elettori bavaresi e tornare a vincere con una solida percentuale. Raccogliere il 47% dei consensi del 2013 potrebbe essere arduo ma assolutamente non impossibile, visto che questo Land tedesco è sempre stato governato con la maggioranza assoluta di voti in favore della CDU. I primi sondaggi, prematuri ma comunque curiosi, parlano di un avvicinamento della CDU alla soglia del 40%, dopo mesi di dati di segno opposto.
E il nuovo clima pacifico all’interno della CSU e tra questa e la CDU è stato sancito anche dalla presenza di Angela Merkel al congresso del partito. Dopo aver saltato un turno – lo scorso anno il cancelliere tedesco non aveva presenziato perché la sua politica migratoria suscitò molte critiche tra i bavaresi – quest’anno Merkel è tornata sul palco, riprendendosi la scena senza alcuna indecisione. Great, again.
CDU vs SPD: UN AMORE GROSSO PER UNA GERMANIA STABILE
I negoziati per la coalizione in Germania, al contrario dell’Italia, prendono tempo. I partiti in gioco per formare una coalizione di governo, prima di stipulare l’alleanza, come già descritto da Andrea Affaticati si mettono minuziosamente d’accordo sulla maggior parte dei temi che riguardano politica estera, interna, ambientale, economica e migratoria. La coalizione giamaica è fallita soprattutto per la diversità di idee di Verdi e Liberali, e in secondo luogo per l’impossibilità di Merkel di abbracciare le proposte degli uni e degli altri. Con un solo partito seduto al tavolo dei negoziati il gioco sarà più semplice, seppure Merkel e Schulz siano costretti a irrigidire le proprie posizioni su diversi temi, come promesso in campagna elettorale.
A giudicare dai toni rassicuranti di Merkel come quelli dei leader della CSU durante il congresso di Norimberga, la Grosse Koalition pare essere una certezza, soprattutto dopo il via libera dato dal leader della SPD, Martin Schullz. Si è parlato di fase “post-negoziale” e di superamento delle difficoltà di Berlino “nel primo trimestre del 2017”. Schulz mette le mani avanti, dicendo che, nel caso fosse, la grande coalizione “non sarà come quella del passato“. Merkel già ringrazia, apprezzando “gli sforzi fatti per un avvicinamento nonostante la marcia indietro iniziale”: il cancelliere sta mettendo gli ultimi pezzi del puzzle ai loro posti, per tornare a riprendersi la scena sul palco europeo e mondiale. Great, again.