lo premetto: potrei non aver capito. in più c’è l’aggravante di non aver letto direttamente il documento della commissione australiana d’inchiesta sugli abusi sessuali ai minori ma di essermi limitato ai resoconti della stampa (italiana). secondo stampa.it, tra le raccomandazioni della commissione, ci sarebbe la seguente: ” «Si raccomanda che non vi siano esenzioni, scuse, protezione o privilegi, accordate al clero che manchi di riferire informazioni apprese in connessione con una confessione religiosa», recita il rapporto. «Il diritto a praticare credenze religiose si deve adeguare agli obblighi della società civile di assicurare la sicurezza di tutti, e in particolare dei minori dagli abusi sessuali. Riferire alla polizia informazioni sull’abuso sessuale di minori è cruciale per assicurarne la protezione», aggiunge“. la commissione ha condotto la sua inchiesta per quattro anni. dunque, deve aver tutto il tempo per approfondire questo drammatico problema e i possibili rimedi. epperò, mi chiedo: perché raccomandare la soppressione del segreto della confessione e non quello professionale degli avvocati? se riferire alla polizia informazioni sull’abuso sessuale è cruciale per assicurare la protezione, abolire il privilegio accordato ai legali significherebbe dare una svolta alle indagini non solo sugli abusi sessuali ma anche su tutti i reati. e, alla luce di quanto sta accadendo in tutto il mondo sulle molestie sessuali, perché non sopprimere anche il processo visto che a condannare le persone bastano i titoli dei giornali?
Pedofilia, no al segreto della confessione o a quello degli avvocati?
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