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Radici, la piattaforma multimediale di Allea per parlare di immigrazione

Parlare di immigrazione, senza pregiudizi. Nasce con questo obiettivo la piattaforma multimediale Radici, presentata in occasione dell’ultimo appuntamento del ciclo di incontri L’Appartamento, promosso da Allea. Alla serata hanno preso parte, tra gli altri, il giornalista Oscar Giannino, (nella foto), l’assessore alle Politiche Sociali del comune di Milano Pierfrancesco Majorino, il presidente di Allea, Alessandro Beulcke, e Cristina Giudici, ideatrice del progetto Radici e giornalista esperta sul tema dell’immigrazione.

“Allea ha sposato con entusiasmo l’intuizione di Cristina Giudici, sviluppando un progetto di comunicazione che permetterà a Radici di configurarsi come una rete di informazione e un confronto sul fenomeno migratorio. Creando uno spazio multimediale, digitale, e di confronto capace di fornire contenuti laici, alti e circostanziati per liberare il dibattito sull’immigrazione da stereotipi, demagogia e pregiudizi”, osserva Alessandro Beulcke introducendo l’incontro de L’Appartamento. “La prossima campagna elettorale prelude ad un’ulteriore strumentalizzazione della questione migratoria. A maggior ragione, una iniziativa come Radici rappresenterà il porto sicuro per quanti vorranno approfondire un tema così controverso in maniera seriaconclude Beulcke.

Un sito, una newsletter settimanale, un canale YouTube e una serie di incontri: sarà tutto questo e molto altro Radici, che muove oggi i suoi primi passi e crescerà nelle prossime settimane con il contributo attivo di esperti, intellettuali, sostenitori e sponsor.

NON SOLO EMERGENZA SBARCHI: L’IMMIGRAZIONE COME FENOMENO COMPLESSO

In Italia ci sono 5 milioni di fantasmi: 5 milioni di stranieri residenti, confusi – nella percezione diffusa dell’opinione pubblica e nella narrazione mediatica corrente – con chi sbarca dai gommoni, alla ricerca di un avvenire da costruire” – sottolinea Cristina Giudici – “Credo che proprio da questa confusione tragga origine, in massima parte, la paura dell’immigrato. Radici nasce dal desiderio di raccontare anche le storie di impresa e le eccellenze che questi 5 milioni di italiani esprimono e che difficilmente trovano spazio all’interno dei media tradizionali. E focalizzarsi soprattutto sull’integrazione, senza dimenticare le emergenze o le derive identitarie”.

Con uno sguardo rivolto al futuro, Radici affronterà il tema dell’integrazione con un approccio pragmatico e raccontando le diverse sfumature di una trasformazione sociale profonda. Il progetto intende avviare il dibattito sull’immigrazione all’interno di un contesto transnazionale, dando vita ad una community europea che si confronti su aspetti ignorati o sottaciuti.

LA POLITICA ITALIANA È FERMA ALLA GESTIONE DELL’EMERGENZA

Secondo Oscar Giannino, sono 5 i cardini su cui – anche nell’esperienza di altre nazioni – dovrebbe poggiare una gestione lungimirante dell’immigrazione: la fase di emergenza, l’accoglienza, l’integrazione, la proiezione e l’attrattività.

“Se la seconda e la terza fase oggi sono gestite dai comuni e dai territori, la politica nel nostro Paese è drammaticamente ferma alla gestione dell’emergenza”, sottolinea Giannino che ribadisce la necessità di un diverso impianto normativo nazionale e favorisca il radicamento di progettualità italiane nei paesi di provenienza dei migranti per consentire di attrarre giovani talenti stranieri, capitale umano da inserire in percorsi formativi funzionali allo sviluppo economico. “La pancia del paese torna a virare, in maniera allarmante, verso fenomeni di razzismo. È un rischio enorme per la coesione stessa della nostra comunità. D’altro canto, è la demografia che ci obbliga a fare i conti con i migranti e a ragionare in termini di vantaggio reciproco. Per un disegno economico e di libertà”.

IL RUOLO DELLA DIMENSIONE LOCALE

Intervenendo nel dibattito, l’Assessore Majorino conferma la preoccupazione rispetto a un approccio culturale che continua a farsi strada, polarizzando il tema migratorio solo in termini di minaccia o risorsa. Una semplificazione che è urgente contrastare su un duplice piano: l’intervento di una politica sociale nazionale di ampio respiro e la disponibilità di una informazione articolata, equilibrata, laica, capace di narrare tutte le implicazioni legate sia al governo dei flussi migratori sia all’integrazione. “A Milano, in questi mesi stiamo facendo un significativo sforzo di efficacia, nel migliorare la qualità degli interventi di integrazione e di assistenza. La costruzione di una cultura della convivenza richiede infatti il superamento delle logiche di contrapposizione, per entrare nel merito dei contenuti di un autentico pluralismo culturale ed etnico”, conclude Majorino.

Per questa ragione, Radici si propone di aggregare enti, istituzioni e individui, accomunati dall’idea che un confronto corretto sull’immigrazione sia possibile, urgente e soprattutto necessario. Nella consapevolezza che erigere muri e alimentare le incomprensioni non fermerà la trasformazione, ma finirà per renderla più dolorosa.

 

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