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Se la Turchia, paese Nato, compra sistemi di difesa da Mosca

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La notizia difficilmente può restare relegata nelle brevi dei giornali che trattano di vendita/acquisto armamenti. La Turchia ha acquistato quattro sistemi russi di difesa aerea S-400 del valore di 2,5 miliardi di dollari con il 55% della somma sotto contratto coperta dai prestiti russi. L’accordo, riferito dall’ad della Corporation russa Rostec, Sergey Chemezov, in un’intervista rilasciata al quotidiano Kommersant, si colloca in un momento non facile delle relazioni fra Turchia e Nato (di cui il paese guidato da Erdogan è membro a tutti gli effetti).

Chemezov ha confermato che Ankara ha acquistato quattro sistemi S-400. “Sì – ha spiegato -, per un valore di 2,5 miliardi di dollari”. Ha anche sottolineato che i ministeri delle finanze russa e turca avevano già completato i colloqui sui prestiti di Mosca per il governo turco. “Dovrebbero ultimare i documenti finanziari ora. Posso dire che [la Turchia] pagherà in anticipo il 45 percento del totale, il 55 percento [della somma] sono fondi di prestito russi. Siamo in procinto di iniziare le consegne nel marzo 2020”.

Sin qui le parole del manager russo. Facile immaginare la tensione al quartier generale dell’Alleanza Atlantica. Solo poche ore fa la conferma dei vertici Nato delle tensioni con il Cremlino tornate ai livelli della guerra fredda.



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