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Sulla web tax abbiamo fatto autogol. L’opinione di Boccadutri (Pd)

Sergio Boccadutri web tax

“La web tax colpisce le imprese italiane, agevola quelle estere e frena la vendita online”, ha affermato Sergio Boccadutri. “È stata approvata nella notte, senza un dibattito e soltanto per poter mettere una bandierina sulla questione”, ha proseguito. Dunque, dal blitz di Mucchetti al Senato a quello di Boccia alla Camera cambia poco, si scrive web tax ma si legge fallimento italiano.

Boccadutri commenta il cortocircuito (tutto interno al PD) con grande amarezza: “Prima si dice di voler sostenere l’export italiano e di voler correre spediti sul sentiero della digitalizzazione, poi si prendono decisioni frettolose su questioni di fondamentale importanza, creando problemi invece di risolverli”.

“Se l’Italia si muove da sola trasmette solo sfiducia verso le istituzioni comunitarie, mentre invece il dibattito sulla web tax andrebbe fatto direttamente in sede Ue considerando l’intero Mercato unico digitale”.

Boccadutri, membro della Commissione parlamentare di inchiesta sul livello di digitalizzazione e innovazione delle pubbliche amministrazioni, ha espresso serie preoccupazioni sulla paradossale posizione in cui si è messa l’Italia.

“Boccia stesso spera che l’Ue intervenga e metta una toppa a questa mossa priva di senso, ma se entro il 2019 l’Ue non prenderà una decisione in materia l’Italia rischia di ritrovarsi con una tassa che danneggerà gravemente la sua economia”.

“La mia posizione – ha spiegato il deputato Pd – è che venga cancellata il più presto possibile, senza aspettare che Bruxelles risolva i problemi che ci siamo creati da soli”.

Sorprende che non ci sia stata alcuna opposizione, ma Boccadutri spiega che su temi così complicati c’è poca preparazione: “Sinceramente in questa situazione l’opposizione è rimasta in silenzio perché non sapeva cosa dire. Non si possono portare slogan in sede istituzionale”.

A questo punto abbiamo la certezza. Non è serio per un Paese europeo come il nostro prendere decisioni chiave per la propria economia senza un coordinamento in sede Ue e senza un adeguato dibattito parlamentare.


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