Non c’è pace per Kabul, che non fa in tempo a piangere le vittime degli attentati di queste ultime ore ed è costretta a nuove violenze. La succursale afghana dello Stato islamico ha appena rivendicato attraverso la sua agenzia di stampa Amaq un attacco alla 111ma Divisine Capitale dell’esercito acquartierato presso l’accademia militare Marshmal Fahim, posta nel distretto di polizia n. 5 Charrah i-Qambar della capitale afghana, provocando almeno undici soldati morti e ferendone altri sedici.
Prevale per il momento la confusione sulla dinamica dell’attacco. Secondo fonti citate dalla France Press, uomini armati avrebbero fatto breccia nell’edificio blindato innescando un’esplosione e poi avrebbero preso a sparare all’impazzata, come testimoniano numerose persone presenti nell’area. Il Generale Dawlat Waziri, portavoce del Ministro della Difesa afghano, avrebbe invece riferito al New York Times che erano coinvolti cinque militanti, due dei quali si sarebbero fatti esplodere all’ingresso mentre altri due sono stato abbattuti dalle forze di sicurezza e un quinto è stato arrestato. Associated press parla invece di un kamikaze che si è fatto esplodere sulle unità di guardia a presidio dell’installazione.
Secondo Afzal Kamin, comandante della guarnigione, i combattimenti sarebbero cominciati tra le 4 e le 5 del mattino. Stando alla sua testimonianza un assalitore avrebbe fatto detonare dell’esplosivo nel cancello principale dell’Accademia, mentre un secondo gruppo di militanti ha fatto irruzione nel compound. Come riferisce un testimone oculare sentito da Xinhua, “la natura della prima esplosione era simile ad un’autobomba e ha causato panico tra i residenti”.
Gli attaccanti hanno usato fucile e missili anticarro RPG. I combattimenti tra gli assalitori e la Divisione 111 dell’esercito di Kabul sono durati per ore, tanto che ancora alle 7:30 si udivano scambi di colpi e sporadiche esplosioni. Gli aggressori hanno anche sparato numerosi colpi in direzione delle abitazioni civili attigue alla struttura militare dove risiedono i familiari dei soldati. Al temine degli scontri a fuoco, le forze di sicurezza hanno ripreso controllo dell’area e hanno anche confiscato una cintura esplosiva, un AK-47 e diverse munizioni.
Tutte le strade che portano all’Accademia sono ora bloccate dalla polizia; possono transitare solo le ambulanze che hanno accesso al sito per soccorrere i feriti e portarli in ospedale.
Poche ore più tardi la Provincia del Khorosan, affiliato afghano del gruppo dello Stato islamico. ha emesso tramite l’agenzia Amaq un comunicato in cui rivendica l’azione, sostenendo che i suoi combattenti hanno “preso di mira l’accademia militare di Kabul”.
Il presidente afghano Ashraf Ghani ha denunciato l’attacco, dicendo che i “talebani devono decidere tra l’Islam e il terrorismo”. Parlando ad una conferenza stampa con il presidente indonesiano Joko Widowo in visita a Kabul, Ghani ha anche aggiunto che “apprezziamo le manifestazioni di empatia che ci estendono i nostri partner internazionali.Grazie per stare dalla nostra parte”.
Quest’ultimo episodio di sangue arriva a pochi giorni dalle ultime fiammate di violenza per questa terra senza pace. L’altro ieri un ambulanza piena di esplosivo è stata fatta esplodere in una strada di Kabul affollata di persone, causando oltre cento morti e duecento feriti. La settimana scorsa si era registrato invece il blitz all’Intercontinental Hotel, con un assedio durato quindici ore che è costato la vita a 22 persone.
Attacchi così brutali rimettono in discussione l’efficienza dell’apparato militare dell’Afghanistan, nonostante il reiterato impegno americano a sostenere l’alleato in difficoltà nel respingere i colpi sferrati dai suoi oppositori, i talebani e una sempre più agguerrita divisione locale dello Stato islamico.