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Il pulsante atomico di Trump mentre Corea del Nord e del Sud ora dialogano con l’ok della Cina

I Giochi come opportunità di pace? Le due Coree, epicentro di una crisi diplomatica e militare divenuta ancora più rilevante dopo l’escalation del regime del Nord e le reazioni dell’amministrazione Trump, provano a far sul serio. La notizia incoraggiante arriva da Seul.

L’Ufficio della Presidenza della Corea del Sud ha infatti accolto positivamente l’annuncio di Pyongyang di riaprire il canale intercoreano di comunicazione diretta, definendo la mossa come la base del dialogo diretto e frequente tra le due Coree. “Credo segnali un passaggio verso un ambiente di comunicazioni possibili in ogni momento”, ha affermato Yoon Young-chan, il capo della segreteria per i rapporti con i media. Il governo della Corea del Sud è pronto a intraprendere negoziati di alto livello con il regime nordcoreano sin dalla prossima settimana, per discutere anzitutto la partecipazione di Pyongyang alle Olimpiadi invernali di PyeongChang, in programma per il mese prossimo.

La proposta era stata formulata dal ministro dell’Unificazione sudcoreano, Cho Myoung-gyon, che ha suggerito un incontro tra le delegazioni dei due Paesi presso il villaggio di Panmunjeon, lungo il confine tra le due Coree, il prossimo 9 gennaio. “Speriamo che la Corea del Sud e quella del Nord potranno sedere allo stesso tavolo per discutere con franchezza la partecipazione del Nord ai Giochi e le modalita’ per migliorare le relazioni inter-coreane”, ha dichiarato il ministro. Cho ha inoltre ribadito che quella di Seul è una offerta di dialogo incondizionata. I negoziati tra le due Coree sarebbero i primi dal dialogo vice-ministeriale di dicembre 2015.

L’OK DELLA CINA

L’apertura al dialogo con Seul del leader nordcoreano Kim Jong Un, e la proposta incondizionata del governo sudcoreano di un incontro diplomatico di alto livello tra le due Coree è stata commentata positivamente dal portavoce del ministero degli Esteri cinese, Geng Shuang, nel corso di una conferenza stampa. “Abbiamo notato le positive aperture dei leader dei due Paesi”, ha dichiarato. “La Cina accoglie e sostiene entrambi i Paesi affinché colgano le Olimpiadi invernali del 2018 come una opportunità per far progredire concretamente le loro relazioni, rilassare la situazione nella Penisola coreana e promuovere la denuclearizzazione della Penisola”.

LA FREDDEZZA AMERICANA

Washington non ha reagito altrettanto favorevolmente alla prospettiva di un riavvio del dialogo tra le Coree. “Il mondo civilizzato deve rimanere unito e vigile contro lo sviluppo di un arsenale nucleare da parte dello Stato canaglia” nordcoreano, ha dichiarato l’ambasciatore Usa alle Nazioni Unite (Onu) Nikki Haley, durante la sua prima conferenza stampa del 2018. L’ambasciatore Usa ha messo in guardia la Corea del Nord dal condurre ulteriori test di missili balistici, e dichiarato che gli Stati Uniti non prendono seriamente l’offerta di dialogo incondizionata rivolta ieri dal governo sudcoreano a Pyongyang, a meno che Seul vincoli le trattative all’abbandono del programma nucleare da parte della Corea del Nord.

In merito alle indiscrezioni riguardanti i possibili preparativi del regime nordcoreano per nuovi test balistici, Haley ha commentato: “Spero non accada. Ma se dovesse accadere, adotteremmo misure ancora più dure nei
confronti del regime”. Per quanto riguarda l’offerta negoziale rivolta da Seul alla Corea del Nord, l’ambasciatore Onu ha spiegato: “La Corea del Nord può parlare con chi le pare, ma gli Stati Uniti non riconosceranno o prenderanno atto (di questi negoziati) sino a quando non acconsentiranno a bandire le armi nucleari in loro possesso”.

Fonti anonime del governo Usa hanno dichiarato quindi che esisterebbero indizi di un nuovo test balistico nordcoreano “a breve”, pur riconoscendo che non sempre, in passato, avvertimenti simili si sono rivelati fondati. La portavoce del dipartimento di Stato Usa, Heather Nauert, ha messo in guardia ieri dal tentativo di Pyongyang di “forzare un cuneo” tra gli Stati Uniti e l’alleato sudcoreano per spezzare il proprio isolamento diplomatico. La portavoce ha rivolto un avvertimento a Seul: “Siamo molto scettici in merito alla sincera volontà di Kim Jong-un di sedere al tavolo dei negoziati e discutere”. Nauert ha ribadito le “relazioni molto solide” tra Washington e Seul, e si è detta convinta che il regime nordcoreano non riuscirà a dividere i due alleati.

IL PULSANTE DI KIM E DI DONALD

A riportare alta la tensione ha poi provveduto il presidente americano in persona. “Il leader nordcoreano Kim Jong Un ha appena dichiarato che ‘il pulsante nucleare è sempre sulla sua scrivania’. Qualcuno di questo regime esaurito e alla fame lo informi per favore che anch’io ho il pulsante nucleare, ma è molto più grande e più potente del suo, e il mio funziona”. Parola di Donald Trump che conferma che lui alla pace per i Giochi non crede affatto. La partita continua.

La bellicosa retorica riservata da Kim Jong-un agli Stati Uniti, però, è in netto contrasto con la disponibilità al dialogo professata nei confronti di Seul. Kim ha auspicato il successo delle Olimpiadi sudcoreane di Pyeongchang, ed ha aggiunto che le due Coree dovrebbero lavorare affinché il 2018 divenga un “anno significativo” per le relazioni diplomatiche tra i due paesi. Kim ha ricordato che quest’anno si terranno anche le celebrazioni per il 70esimo anniversario della fondazione del Paese, che si terrà il 9 settembre e che il leader nordcoreano ha definito “un evento di grande auspicio”. “Per ospitare grandi eventi – ha dichiarato Kim, riferendosi alle Olimpiadi e alle celebrazioni nazionali dei prossimi mesi (…) dovremmo scongelare le relazioni Nord-Sud, e fare di questo anno significativo una congiuntura storica”.


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