Dopo nove anni si sbloccano i contratti per le Forze armate, di sicurezza e di Polizia. L’accordo negoziale con i sindacati è stato siglato nella notte a Palazzo Vidoni, a Roma, sede del ministero della Funzione pubblica, e riguarda circa 450mila lavoratori. Oltre alla titolare del dicastero, Marianna Madia, erano presenti anche i ministri dell’Interno, Marco Minniti, della Difesa, Roberta Pinotti, della Giustizia, Andrea Orlando, e i sottosegretari Pier Paolo Baretta per l’Economia e Angelo Rughetti, dotato della delega dal governo alla trattativa.
Ad annunciare l’accordo dopo intense ore di negoziati che si sono protratti fino a tarda notte, è stato proprio Rughetti, che ha affermato: “Dopo lo sblocco del tetto salariale, quello del turnover e le assunzioni di personale straordinarie, gli investimenti sul riordino delle carriere che ha previsto la stabilizzazione degli 80 euro, il governo, dopo lo stanziamento dei 150 milioni di euro per la specificità di poliziotti e militari, ha riavviato la stagione dei rinnovi contrattuali”.
Il ministro Madia ha twittato la propria soddisfazione: “450mila lavoratrici e lavoratori del comparto sicurezza e difesa della PA da oggi hanno un nuovo contratto. Uomini e donne che ogni giorno assicurano il controllo, la tutela e la sicurezza di tutti noi e dei nostri territori”. Non si tratta “di una tantum, ma di aumenti che saranno a regime dal 2020 pur partendo da subito”, ha annunciato il ministro durante la conferenza stampa di oggi a Palazzo Chigi. Tali aumenti, ha aggiunto, sommano tre voci: “Gli incrementi figli dell’accordo del 30 novembre del 2016”, l’incremento aggiuntivo che riguarda solo il comparto sicurezza (“come doveva avvenire per gli impegni presi dai ministri competenti sulla specificità), e l’indennità di vacanza contrattuale. “Sommando queste tre voci – ha spiegato – gli aumenti saranno di 125 euro circa per le Forze armate, 136 per la Guardia di finanza, 134 per i Carabinieri, 132 per la Polizia di Stato e 126 per Polizia penitenziaria”. A ciò si aggiungeranno gli arretrati che arriveranno “non appena i tempi tecnici lo permetteranno: circa 556 euro per la polizia e 517 per le forze armate”.
Il rinnovo del contratto, le ha fatto eco il ministro Minniti è “il più imponente sforzo di carattere strutturale fatto per il comparto da quando esiste. È doveroso e giusto che l’Italia sia vicino a chi in questi anni ha garantito la sicurezza delle nostre vite con sacrificio e dedizione. Bisogna dimostrarlo con atti concreti che sono giunti”.
Alla conferenza stampa è intervenuto anche il ministro della Difesa Pinotti, che ha spiegato la scelta consapevole del governo di “avere particolare attenzione per gli operatori della sicurezza, per gli uomini e le donne delle Forze armate e di Polizia”. Pur in anni in cui “abbiamo chiesto molto” in tutti gli scenari della sicurezza, abbiamo “una risposta eccezionale”. Per questo, ha aggiunto la Pinotti, il governo ha deciso di dare un “riconoscimento economico”, che si aggiunge a quello del valore “di più di un miliardo per il riordino”. Per la prima volta, con l’accordo odierno, il riconoscimento riguarda “in modo significativo e consistente anche la specificità”.
Per la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, lo sblocco è “un legittimo riconoscimento alla professionalità di migliaia di lavoratori e servitori dello Stato che si battono ogni giorno per la legalità, la difesa delle istituzioni, la sicurezza nel paese, garantendo anche la pace nelle missioni internazionali”.