Da Emmanuel Macron a Matteo Salvini, rispunta la proposta di reintrodurre un servizio civile o militare obbligatorio. Intervenendo ieri nel corso della trasmissione Matrix su Radio 105, il leader della Lega ha citato il presidente francese riguardo l’ipotesi di ripristino della coscrizione obbligatoria. “Un servizio civile obbligatorio di sei mesi sarebbe utile”, ha detto Salvini. Sull’argomento le idee nella coalizione di centrodestra sarebbero però diverse: “Berlusconi non è d’accordo”, ha spiegato. “Vedremo chi avrà ragione sulla base di chi prende più voti”.
Qualche giorno fa, era stato il presidente francese Emmanuel Macron a confermare l’intenzione di muoversi in tal senso. L’idea era stata annunciata per la prima volta a marzo dell’anno scorso, dall’allora candidato alla presidenza, che aveva proposto di reintrodurre un “breve” servizio militare obbligatorio per i giovani transalpini, al fine di “rendere più unita la nostra democrazia e aumentare la resilienza collettiva”. La scorsa settimana, mentre spiegava il piano per incrementare considerevolmente la spesa per la difesa nazionale, Macron ha rispolverato la promessa elettorale, confermando l’ipotesi di un piano che, finanziato con un budget separato, coinvolgerebbe ogni anno 600mila giovani tra i 18 e i 20 anni per un mese di coscrizione.
Per Salvini e per la Lega l’idea non nasce dalla proposta di Macron. La reintroduzione di un servizio militare obbligatorio è un vecchio cavallo di battaglia, più volte ribadito dal leader leghista nel corso degli ultimi anni. La scorsa estate, l’ipotesi si è tradotta in un’effettiva attività parlamentare. Il 20 luglio, alla Camera dei deputati, la Lega aveva depositato la proposta di legge C. 4594 per il “Ripristino del servizio militare e civile obbligatorio in tempo di pace e delega al Governo per la sua attuazione”, firmata dall’onorevole Davide Caparini. In Senato, lo stesso testo era stato presentato già a maggio (S. 2844) dal senatore leghista Sergio Divina. Su entrambi i testi, si afferma la proposta di “ripristinare un periodo di ferma obbligatoria, quantificato in otto mesi, con l’obiettivo di ricostruire una cultura della solidarietà e per rispondere altresì ad alcuni bisogni primari del territorio, soprattutto in situazioni in cui dovessero manifestarsi necessità particolari, dando modo a tutti di rendersi utili alla società nell’ambito per il quale ognuno si sente più portato: la protezione civile o la difesa militare”. L’idea della Lega è di prevedere “una scelta tra servizio civile o militare, prevista in maniera paritaria per gli uomini e le donne”, della durata di otto mesi.
L’ipotesi di un ritorno alla coscrizione obbligatoria, che sia civile o militare, sembra in realtà essere da tempo tornata di moda. A marzo, aveva fatto notizia la decisione della Svezia che, “in risposta alla nuova situazione di sicurezza in Europa” (ogni riferimento alla Russia e alle tensioni nei baltici era chiaramente voluto), aveva stabilito il ripristino del servizio di leva obbligatorio.
Lo scorso maggio, anche il ministro della Difesa Roberta Pinotti aveva parlato dell’ipotesi dell’ampliamento del servizio civile. Una leva, aveva detto in occasione del raduno annuale degli Alpini a Treviso, “non più solo nelle Forze armate ma con un servizio civile che divenga allargato a tutti”. In realtà, aveva poi chiarito con un tweet il ministro, “non ho parlato di leva obbligatoria, ma di un progetto degli Alpini per coinvolgere i giovani al servizio civile universale”.