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Il giorno della liberazione fiscale, lo studio della CGIA di Mestre

Come ogni anno la CGIA di Mestre si diletta nel calcolo del “TAX FREEDOM DAY”, ovvero il giorno in cui il contribuente medio italiano avrà assolto tutti gli obblighi fiscali dell’anno e potrà iniziare a considerare i guadagni realizzati come propri.

Lo studio della CGIA oltre a stabilire la data della “liberà fiscale” il 2 giugno 2018 ricordando a tutti i contribuenti che per ben 5 mesi l’anno si lavora per pagare le tasse, ci fornisce anche due dati molto interessanti.

Il primo è quello della pressione fiscale che, a detta del coordinatore dell’ufficio studi Paolo Zabeo, è in decremento dello 0,5% rispetto allo scorso anno passando dall’attuale 42,9% al 42,1% anche se, come afferma Zabeo stesso, “la discesa è lenta ed impercettibile ed ascrivibile in particolar modo alla crescita del PIL e solo in minima parte alla diminuzione delle imposte

Proprio in relazione al PIL, altri due dati andrebbero considerati ai fini del calcolo della pressione fiscale, ovvero l’economia sommersa e le attività illegali, fattori conteggiati all’interno del PRODOTTO INTERNO LORDO ma che data la loro natura non generano imposte inficiando così il calcolo della REALE PRESSIONE che esercita il fisco sui contribuenti italiani.

Economia sommersa e attività illegali infatti, benché in diminuzione, come certificato dall’ISTAT valgono quasi il 13% del PIL, circa 200 miliardi, cifra considerevole che, se sottratta al prodotto interno lordo, farebbe attestare il dato della pressione fiscale REALE al 49%, quasi 7 punti percentuali in più rispetto al 42,1% dato quindi puramente statistico.

Ovviamente considerando la percentuale della REALE della pressione fiscale, anche il REALE giorno della liberazione dalle imposte si allontanerebbe rispetto al 2 giugno, arrivando addirittura in prossimità di luglio e portando da 5 a 6 i mesi in cui si lavora per pagare le imposte.

Il secondo dato interessante dello studio è puramente statistico, la CGIA ci ricorda infatti che il “TAX FREEDOM DAY” più precoce (24 maggio) si è verificato nel 2005 con il Governo Berlusconi II, anno in cui la pressione fiscale era al 39,1% mentre il peggiore (9 giugno) si è riscontrato nel 2012 con il Governo Monti e la pressione fiscale era al 43,6%.

Importante è anche il confronto con i principali paesi in Europa, solo la Francia fa peggio di noi con 21 giorni più mentre tutti gli altri stati vantano un netto anticipo, Germania, ad esempio, 7 giorni prima di noi, in Olanda 12, nel Regno Unito 27 e in Spagna 28.

 


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