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La ricetta per il rilancio del settore immobiliare, parla CONFEDILIZIA

Giorgio Spaziani Testa, confedilizia

In vista delle prossime elezioni politiche CONFEDILIZIA stila una lista di 10 punti con la ricetta per il rilancio del settore immobiliare.

Come più volte sottolineato dal presidente Giorgio Spaziani Testa infatti, il mondo immobiliare è in sofferenza, l’ISTAT rileva che l’edilizia è l’unico settore che non sta dando segni di ripresa e contestualmente i prezzi delle abitazioni continuano a scendere, una tassa fantasma sui risparmi degli italiani da sempre storicamente legati al mattone.

Confedilizia punta il dito sulla pressione fiscale sul comparto immobiliare, insostenibile, con un carico tributario di oltre 50 miliardi l’anno, un vero “macigno” che blocca il settore, devastato dall’introduzione di IMU e TASI che hanno più che raddoppiato la “componente patrimoniale”  sul mattone passata dai 9 miliardi del 2011 ai 21 miliardi del 2017.

Nel manifesto, oltre la necessità di ridurre le tasse sul settore, colpito anche all’aumento dell’imposta di registro su alcune tipologie di transazioni, anche una vera e propria necessità di cui da anni si parla senza però mai intervenire ovvero la garanzia per il locatore di rientrare in possesso del proprio immobile in tempi certi.

In caso di finita locazione, sfratto per morosità o  in caso di occupazione infatti i tempi della giustizia sono troppo lunghi, le procedure complesse, i tempi in fase di esecuzione si dilatano e la tutela dei “diritti” dell’affittuario/occupante è sproporzionata rispetto a quella del proprietario.

Altra proposta di punta è l’estensione della cedolare secca a tutti i contratti di locazione, ora strutturata solo per gli immobili abitativi creando un vero e proprio discrimine tra proprietari di immobili abitativi e commerciali.

Confedilizia sottolinea inoltre come grazie alla cedolare secca il tax gap (l’evasione) nel settore degli affitti abitativi sia diminuita del 42% anche se, per gli immobili commerciali, strutturati per le attività economiche, l’evasione è ridottissima vista la deducibilità dal reddito d’impresa dei canoni di locazione sostenuti.

Tra le altre proposte nel manifesto anche, la liberalizzazione delle locazioni commerciali, la stabilizzazione degli sgravi fiscali per ristrutturazione, risparmio energetico e miglioramento sismico, le misure di sostegno alla rigenerazione urbana, gli incentivi fiscali per le permute, lo sviluppo del turismo attraverso la proprietà immobiliare privata e l’istituzione all’interno del Governo di una cabina di regia per lo sviluppo immobiliare, la casa e l’edilizia.

Insomma una serie di interventi a tutto tondo per “rimuovere i vincoli normativi e fiscali che impediscono al settore immobiliare di svolgere quella funzione di motore dell’economia che lo ha da sempre caratterizzato” prima che fosse usato come salvadanaio a cui il legislatore può attingere in caso di necessità.


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