Dopo una maratona di negoziazione durata 24 ore, Cdu, Csu e Spd hanno raggiunto un accordo di coalizione. Ma tra i socialdemocratici la novità non è solamente questa. Martin Schulz, infatti, vuole lasciare la presidenza della Spd in mano alla numero due del partito: Andrea Nahles. Ecco chi è e da dove viene il nuovo possibile segretario del partito socialdemocratico tedesco, che appartiene all’ala sinistra della sinistra tedesca.
UN FRAGOROSO DISCORSO
Chi segue la politica tedesca da tempo l’ha già sentita nominare. Chi si è appassionato di recente, vista la crisi politica senza precedenti, probabilmente no. L’ultima volta che si è parlato di lei è stato durante il congresso straordinario dell’Spd dei primi di gennaio a Bonn. Il discorso tenuto da Schulz aveva ricevuto un plauso fiacco. La sua poca presa sul pubblico si era riversata in un discorso poco assertivo e ancor meno combattente e trainante. Poi è salita sul palco lei, Andrea Nahles, riuscendo, in sette minuti, a fronteggiare a viso aperto proprio chi aveva contrastato Schulz. Il Segretario Generale dell’Spd si era infatti concentrata sugli oppositori della grande coalizione: gli Jusos, vale a dire i giovani socialisti. Caparbia e con parole tranchant, Nahles è riuscita a dare una risposta alle critiche della GroKo, evidenziando la sua posizione a favore di quest’ultima seppure si dichiari essere un’agguerrita avversaria di Angela Merkel.
A SINISTRA SINISTRA
Scelta da Martin Schulz per fronteggiare i colloqui con l’Unione, Nahles si é sempre distinta per una politica fortemente di sinistra, attenta a quegli argomenti cari allo zoccolo duro dell’Spd. E proprio per questo Schulz la preferì al rivale Olaf Scholz, da subito convinto sostenitore di un terzo esecutivo con Merkel. L’ex presidente del Parlamento europeo aveva capito che il fronte interno contrario a un’ennesima GroKo si allargava ed era necessario trovare una persona che riuscisse a fare da collante. Chi meglio di Andrea Nahles? E così, colei che vent’anni fa presiedeva gli Juso, organizzazione giovanile dell’Spd, incarnando quindi quello che oggi è Kevin Kühnert, ha diretto gran parte dei negoziati con l’Unione. Diventata il braccio destro di Schulz, è riuscita a farsi amare all’interno del partito, anche tra i più giovani, e temere dagli avversari, anche tra i più esperti. Cattolica praticante e laureata in scienze politiche, la 47enne Nahles è un osso duro per Merkel sin dal’entrata nel suo governo nel 2013.
L’INTERESSE PER LE PENSIONI
Uno degli argomenti che più stanno a cuore a Nahles, nata come Schulz nella Nord-Reno Wesfalia, è quello del sistema pensionistico e lo si può capire già solo citando un suo racconto di un incontro con una signora in aeroporto. A quel tempo la delegazione dell’Spd guidata da Nahles aveva fatto inserire nelle trattative tra Cdu e Csu una pensione più alta per le persone che lavoravano da molto tempo. La signora all’aeroporto le disse: “Sto contando su di lei”. A quel punto del racconto all’ex ministro dell’Spd iniziò a tremare la voce e, zoppicando, disse che per lei la pensione base è qualcosa di fondamentale e che si trova tra le fila dell’Spd, perché ha “sempre visto qualcosa di grande su piccola scala”.
L’AMORE PER IL SALARIO MINIMO
Nell’ultimo governo Merkel Nahles ha ricoperto la carica di ministro del Lavoro e degli Affari sociali, probabilmente il ministero nelle mani dell’Spd più efficiente di tutti. Quello del salario minimo era uno dei più grandi progetti socialdemocratici della passata legislatura e, come dice lei stessa, per ottenerlo “abbiamo forzato come matti”. Proprio grazie a Nahles dal 2015 la Germania ha introdotto il salario minimo pari a 8,50 euro l’ora per tutti i lavoratori e con rare eccezioni. Il suo nuovo obiettivo in materia è quello di continuare nel sostegno dei lavoratori più umili e dei ceti più deboli, che siano tedeschi però. Nahles, infatti, è per contenere le quote di lavoratori e sussidiati stranieri, seppure per l’immigrazione imponga una politica meno rigida di quella che vorrebbe attuare nei prossimi anni Angela Merkel.
ORMAI È NAHLES CONTRO MERKEL
Il suo secondo obiettivo? Indebolire Merkel e arrivare al 2021 conquistando il cancellierato tedesco. La capogruppo in Parlamento dell’Spd, possibile nuovo leader dell’Spd, riesce a essere molto più trasversale di Martin Schulz e, in questi anni, è riuscita a muoversi spesso da leader dell’opposizione. Dopo essersi dimessa da ministro del governo bipartisan, Nahles ha applicato una semplice politica: contrastare tutto ciò che dice Merkel.