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Boccia (Confindustria): finanza a servizio dell’economia reale. Le imprese devono aprirsi a quotazione, fondi e al Progetto Elite

VINCENZO BOCCIA
“C’è un’evoluzione culturale nel mondo della finanza del credito e dell’impresa che deve entrare nelle imprese. Questo è un elemento essenziale. Per una finanza a servizio dell’economia reale. Questo è il punto essenziale che noi segnaliamo con molta attenzione nel documento.”
Lo ha dichiarato il Presidente di Confindustria Vincenzo Boccia intervistato questa mattina da Omnibus su La 7 all’indomani del successo ottenuto dall’associazione degli imprenditori con le Assise di Verona che hanno visto più di 7000 partecipanti.

“Le nuove regole di Basilea 3 comportano un aspetto che rende sempre più il credito selettivo e le aziende che stanno andando molto bene nel Paese sono sempre più aziende che investono in cosiddette attività intangibili come brevetti, reti di distribuzione e brand.
Questi elementi sono difficili da valutare da banche ordinarie quindi è evidente che si crea una nuova stagione del credito e della finanza in cui bisogna aprire anche i propri capitali a modelli che sono la quotazione, ma anche a modelli legati a fondi istituzionali, il progetto Elite di Borsa Italiana, per il quale abbiamo spinto molto anche noi.”
E sono i numeri a dare ragione a Boccia. Il 2017 è stato un anno importante per Piazza affari, come più volte sottolineato dall’amministratore delegato Raffaele Jerusalmi che ha visto una capitalizzazione a fine dicembre di 640 miliardi di euro.
Ed è diventato un caso di successo anche ELITE, il programma internazionale lanciato nel 2012 da Borsa Italiana in collaborazione con Confindustria dedicato alle aziende più ambiziose, con un modello di business solido e una chiara strategia di crescita. ELITE dà accesso a numerose opportunità di finanziamento, migliora la visibilità e attrattività delle imprese, facilita il contatto con potenziali investitori e affianca il management in un percorso di cambiamento culturale e organizzativo.
Sono infatti 717 le società europee a farne parte, di cui 451 italiane, con ricavi aggregati di oltre a 54 miliardi di euro per oltre 245.000 posti di lavoro in tutta Europa e quest’anno ha rappresentato un’innovazione importante per la finanza d’impresa il Basket bond di Elite grazie al quale sono stati raccolti 122 milioni di euro da 10 imprese con il contributo di BEI- Banca Europea degli Investimenti e di CDP -Cassa depositi e prestiti.

Ad avvicinare ancora di più le imprese alla Borsa e ad un progetto per la crescita culturale come Elite sono stati anche i Pir, i Piani individuali di Risparmio e grazie alle SPAC si sta accelerando l’accesso di medie aziende alla Borsa grazie a contributo dei PIR e l’apporto di professionalità importanti dal mondo dell’industria e della finanza.
E sono i dati sulla crescita di AIM Italia, come mercato adatto ad accelerare la crescita delle migliori PMI del Paese, a rappresentare come le aziende italiane stiano sempre di più credendo nella Borsa anche grazie al lavoro fatto da Confindustria per lo sviluppo e il consolidamento di questo mercato che ha avuto la Presidenza dell’Advisory Board di Borsa Italiana fino al 2016 con lo stesso Boccia e ora con il delegato al credito Matteo Zanetti.
A rafforzare poi la crescita dell’Aim il fatto che le imprese da quest’anno hanno a disposizione incentivi fiscali che vanno a coprire parte dei costi di quotazione.
Un contesto che potrà rendere efficiente la relazione tra imprese e investitori e far si che un numero crescente di aziende potrà utilizzare questo mercato per finanziare progetti ambiziosi di crescita.
Da evidenziare anche ExtraMOT PRO di Borsa Italiana, il mercato obbligazionario di riferimento per le Corporate italiane, su cui sono oggi presenti società rappresentanti 10 settori industriali appartenenti a 18 regioni italiane.
Come sottolinea l’articolato documento presentato alle Assise da Confindustria bisogna:
“Agevolare la crescita dimensionale e il rafforzamento della struttura finanziaria delle imprese: promuovere la creazione di una piattaforma per favorire l’incontro tra gli investitori e le imprese non quotate impegnate in percorsi di crescita, incluse le start up, e favorire l’afflusso verso le PMI non quotate delle risorse investite dalle famiglie attraverso i PIR promuovendo lo sviluppo di prodotti finanziari “PIR compliant” (quali basket bond, fondi di equity quotati, fondi immobiliari per la riconversione di immobili industriali).”
E quanto detto da Boccia oggi ad Omnibus si legge in maniera articolata nel documento:
“L’impresa che cambia- è scritto nella sintesi delle 32 pagine- e si muove nel mondo accettando di aprire il capitale, di assumere competenze innovative, magari tra loro distanti per formazione o esperienza, di diventare eccellenti in ogni funzione aziendale, di affacciarsi su nuovi mercati. Alla politica spetta individuare meccanismi di accelerazione dei cambiamenti per incentivarli e premiare le imprese virtuose che rischiano nella trasformazione. Un processo che genera esternalità positive con ricadute non solo sulla singola impresa e dei suoi dipendenti ma sull’intera collettività.”



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