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Entertainment, una mostra in “vetrina”

“Esposizione solenne del nome o in nome di artiste e intellettuali” in mostra fino a domani nello spazio “Una vetrina” a via del Consolato 12 a Roma.

Con Entertainment, che fa parte del più ampio Catalogues des femmes e di una serie di fotografie che ritraggono due ragazze, Maria Di Stefano esplora la contemporaneità dell’umano. “Mantenere la vostra attenzione, eccitarvi, farvi venire, farvi rilassare, rendervi annoiati, rendervi ansiosi, rendervi violenti. Non vi preoccupate non vi uccideranno, vi terranno in vita per farvi credere di essere morti di una morte naturale”, così la presentazione della mostra.

Entertainment si riferisce al bisogno di intrattenere se stessi e allo stesso tempo al voyeurismo di chi guarda gli altri per distrarsi. È un ambiguo contrasto/relazione in cui l’intrattenimento è mezzo per ignorare la noia. Questo momento per me è più post adolescenziale, la fine della scoperta e l’inizio della noia.
Voyeuristico ma ipocrita si riferisce al perverso meccanismo di rifiuto dei propri desideri, guardare ma guardare di nascosto e soprattutto mai confessare a sé stessi o ad altri che si sta guardando”, con queste parole l’artista spiega la serie di fotografie di cui fa parte quella in vetrina a GQ Italia.

L’esposizione si inserisce nel progetto “The Independent” portale che “esplora i contenuti delle realtà indipendenti e innovative, monitora la crescita degli spazi autonomi e applica una strategia di conoscenza virale, nella quale ciascun gruppo indipendente ha il suo spazio virtuale dove diffondere le proprie attività” così nelle parole di presentazione del sito.

Una vetrina” invece è uno spazio espositivo che integra la galleria d’arte, strumento ad oggi troppo lento per divulgare i progetti artistici, in quanto, spiegano Gianni Garrera, Giuseppe Garrera, Carlo Pratis che ne sono fondatori e curatori dal 2013, è un “luogo di trasmissione e adempimento gratuito, sempre vigile, votato all’inanità e allo spreco di immagini, diciture, atti, dimostrazioni, scanditi in modo insonne, giorno e notte e senza tregua, in un ciclo continuo in cui una cosa dà il cambio all’altra”, come si legge dalla presentazione di questo spazio alternativo dove accogliere l’arte.

Un concetto appunto che si accosta in maniera puntuale all’idea di vetrina, di passaggio quindi e che può attrarre sì ma anche lasciare indifferenti, per una fruizione veloce o lenta che sia, scelta nella consapevolezza o inconsapevolezza di chi passa.

una vetrinaEntertainment-Catalogues des femmes
Maria Di Stefano
Una Vetrina
Via del Consolato 12 Roma
Dal 13 al 20 febbraio


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