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Ecco il Di Maio pensiero sulle aziende partecipate, Leonardo compresa

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Nessuna rimozione dei manager, ma maggiore attenzione all’occupazione. È questa la ricetta del candidato premier del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, per le aziende partecipate dallo Stato, compreso il campione nazionale dell’aerospazio e difesa Leonardo.

LE VALUTAZIONI SUL MANAGEMENT

Impegnato nel progressivo disvelamento dell’ipotetica squadra di governo, Di Maio è intervenuto questa mattina al programma Non stop news di Rtl 102.5. Il caos ferroviario che ha colpito l’Italia a causa del maltempo ha offerto l’occasione per soffermarsi sulle partecipate dello Stato, compresa l’azienda di piazza Monte Grappa di cui il Ministero dell’Economia detiene il 30,20%. “Tutto quello che porteremo avanti nei prossimi anni con le partecipate di Stato non sarà un repulisti solo perché c’eri prima”, ha assicurato il leader del Movimento, esprimendo posizioni più moderate e più “aperturiste” rispetto al passato quando, ad esempio, i 5Stelle avevano duramente criticato la nomina di Alessandro Profumo a guida di Leonardo. Riguardo al management, ha spiegato, “io voglio conoscere queste persone, conoscerne il loro valore, vederne quali sono i progetti”.

CONTRO LO SMANTELLAMENTO DEGLI STABILIMENTI

Eppure, ha poi rimarcato “è importante, e vale anche per Alitalia, considerare che quando lo Stato partecipa a una società, non sta facendo solo business, ma sta portando avanti una funzione sociale”. Il riferimento è in particolare agli stabilimenti nel sud Italia, dove è forte la presenza di Leonardo. “Io vengo da Pomigliano D’Arco, una città dove c’è l’Alenia; in Sicilia e in Puglia ci sono i grandi stabilimenti Finmeccanica”, ha detto Di Maio. Nel centro campano c’è effettivamente lo stabilimento della Divisione Aerostrutture di Leonardo (ex Alenia Aermacchi), quello in cui sono costruite tutte le fusoliere per la famiglia ATR e gli assemblaggi del Boeing 767.  Il problema, ha spiegato il candidato premier, è che ci troviamo in “un periodo nel quale si stanno smantellando gli stabilimenti e si stanno perdendo posti di lavoro”. Da qui, l’invito a tutelarli: “Le partecipate di Stato non devono essere solo grandi aziende che si occupano di determinati temi facendo business; occorre ricordarci la salvaguardia occupazionale”.

I DATI DI LEONARDO

Su questo fronte, nei risultati dei primi nove mesi del 2017, Leonardo aveva comunicato un organico di 45.737 unità (di cui circa 29mila in Italia), in flessione dell’1,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Eppure, segnali incoraggianti dallo stabilimento di Grottaglie, in Puglia. Ad ottobre, l’azienda ha annunciato l’incremento della produzione e il rafforzamento della partnership con Boeing sul 787 Dreamliner. Ciò ha permesso di comunicare 180 assunzioni tra 2018 e 2019, dopo aver stabilizzato, a fine 2016, 126 lavoratori somministrati.

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