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Ecco come Trump rovina la festa olimpica di Kim

Di Stefano Cabras
Trump

“Le sanzioni più pesanti di sempre contro il regime nord coreano”, questo ha in mente Trump per risolvere lo stallo sul nucleare di Pyongyang. Secondo le anticipazioni del discorso che il Presidente Usa terrà questo pomeriggio al meeting annuale dei conservatori americani, il Dipartimento del Tesoro americano si adopererà per “bloccare ulteriormente le fonti di reddito e di combustibili che il regime usa per finanziare il suo programma nucleare colpendo 56 tra compagnie di navigazione e spedizione marittima e aziende commerciali che stanno aiutando la Nord Corea a evadere le sanzioni”.

Tale annuncio, fa seguito alla visita in Sud Corea del vice presidente Mike Pence in occasione dei giochi olimpici invernali, dove Pence sedeva proprio accanto alla sorella del dittatore nord coreano Kim Jong Un.

Ieri, lo stesso vice presidente USA, aprendo i lavori della convention dei conservatori, aveva chiarito che “gli Usa non stanno dalla parte di dittature omicide, continueremo a tenere duro fino a che la Nord Corea non cesserà di minacciare il nostro Paese, i nostri alleati e abbandoneranno il loro nucleare e i loro missili balistici una volta per tutte”.

Dieci giorni fa, di ritorno dai giochi Olimpici Invernali di Pyeongchang in Corea del sud, Pence aveva dichiarato che gli Usa erano pronti al dialogo con Pyongyang, “la campagna di massima pressione andrà avanti e si intensificherà. Ma se vogliono parlare, parleremo”, aveva detto il vice presidente.

È da vedere se ora, pressato dalle sanzioni più severe di sempre, il regime nord coreano sceglierà la strada del dialogo oppure continuerà a rispondere con minacce e dichiarazioni al vetriolo, magari contando su qualche aiuto sottobanco di Pechino. L’incontro tra Pence e la delegazione della Corea del Nord alle Olimpiadi invernali era saltata all’ultimo minuto proprio per le parole di Trump su eventuali nuove sanzioni contro la Nord Corea.

C’è infine la Sud Corea, coinvolta suo malgrado nel dossier nord coreano e storico alleato USA, ma con tutto un altro approccio al nucleare di Pyongyang. Soprattutto dopo l’insediamento del Presidente Moon, il quale ha più volte manifestato i suoi dubbi verso la retorica rissosa di Washington, che rischierebbe di alimentare una pericolosa escalation nella penisola coreana.

Trump, ormai è chiaro, crede che prima di aprire il tavolo delle trattative occorra mettere Pyongyang con le spalle al muro, economicamente e politicamente, anche a costo di scontentare qualche vecchio alleato.

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