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Sulla questione dei rimborsi mancati, il M5S non perderà un voto

Iniziamo con l’affermare una cosa molto importante: i bonifici che ciascuna eletta e ciascun eletto del M5S facevano (o erano tenuti a fare) erano previsti come regola interna del movimento. Non è previsto da nessuna parte, infatti. Si tratta a tutti gli effetti di donazioni. Non esistono reati di nessun tipo. Si tratta, però, di una vicenda che ha a che vedere con l’etica politica.

Da un movimento che ha fatto del concetto di onestà il suo vessillo non ci si aspetterebbe niente di tutto questo. Quando qualcuno viene meno alla parola data, anche se non esistono vincoli legali, si distrugge un certo rapporto di fiducia. Per anni hanno gridato “tutti ladri, tutti uguali”. Ed oggi scoprono che tutti uguali non sono e che questa retorica sciocca si ritorce contro di loro. Non basta Beppe Grillo a gridare, oggi, non siamo tutti uguali. Bisogna dimostrarlo.

Ed ecco il punto. I media, i leader politici e i partiti, si scagliano ora tutti contro Di Maio e il M5S. Pensano di poter cavalcare l’onda dello scandalo. Ma lo scandalo non c’è. Anzi, hanno dato un potente assist a Di Maio: noi, dice, le mele marce le facciamo fuori. Noi, le mele marce, non le difendiamo.

Davanti a questa vicenda, l’amarezza viene sostituita dalla convinzione che:

1) solo il M5S ha effettuato negli anni una donazione per un valore complessivo di ben oltre 23 milioni di euro

2) nessun altro partito lo ha fatto

3) una volta individuati i responsabili, faranno un bel circo mediatico con ghigliottina inclusa per far rotolare teste

Certo, se elette/i, non potranno essere dimissionati dal M5S. Ma potranno essere cacciati, costretti al gruppo misto, o ad aderire ad altre formazioni politiche. E sarà interessante, poi, capire quale partito, pur di aver numeri, sarà disposto a prenderseli.

In conclusione, cosa saggia e giusta sarebbe prima di tutto non cedere sullo stesso livello del M5S e soprattutto guardare prima in casa propria, che di problemi ce ne sono. Tutta questa battaglia mediatica continuerà a rendere il M5S più forte e per assurdo, più credibile, in base alle reazioni che Di Maio and Co. sapranno fare.

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