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Caro Renzi il PD è agonizzante ed ora non si gioca più

Il Partito Democatico (PD) esce agonizzante da questa sfida elettorale. Il M5S raggiunge cifre da partito popolare, mentre il PD di Renzi sprofonda sotto al 20%. Ci voleva davvero un gran talento per portare un partito dal 25% al 40% delle Europee e appena 3 anni e mezzo dopo a meno della metà.

Renzi riesce a far peggio di Schulz in Germania. E anche in quel caso, ci è voluto un gran talento. Ha dissipato e umiliato un patrimonio politico enorme come quello del PD. Si è circondato di soggetti improponibili, quelli che in più occasioni ho definito le Paole e i Paoli da Tarso folgorati sulla via di Firenze. Un gruppo dirigente di dilettanti, spesso arroganti e antipatici e soprattutto d’opportunisti sfacciati. E ne ho conosciuti in questi anni.

C’è poco da dire. Nel passato è stato detto già tanto, forse anche troppo. Ma l’ignoranza ottusa di una leadership egocentrica ha prevalso sul buon senso e sulla capacità di analizzare e interpretare la realtà.

Il Segretario del PD ha picconato il suo stesso partito dal primo giorno in cui è stato eletto. Anzi, aveva iniziato già prima nel periodo Bersani e poi durante il governo Letta. Ed è riuscito nel suo intento: lo ha distrutto. Suppongo che il M5S e la destra possano ringraziare di cuore Renzi, ma non solo lui, ovviamente, per questo lavoro impegnativo di smantellamento della sinistra in Italia.

Spero che Renzi avrà almeno la dignità di assumersi la responsabilità di tutto questo. E con lui tutto gruppo dirigente che lo ha accompagnato fino ad oggi, e che faccia l’unica cosa seria e necessaria: dimettertsi e dedicarsi ad altro! Mentre quel che resta di questo popolo di sinistra dovrà rimboccarsi le mani per i prossimi anni, nel rimettere in piedi un progetto politico serio, socialdemocratico e progressista.

Ne va della qualità della democrazia dell’Italia e dell’Europa.

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