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Di Maio premier davvero. Se cade il tabù (teorema Minniti)

Luigi Di Maio

Luigi Di Maio premier italiano di un governo con una base parlamentare larghissima (fra le più ampie della storia repubblicana). L’idea di una intesa “strategica” fra il leader pentastellato e Salvini si è ormai da tempo fatto strada nei palazzi romani ed anche presso i rispettivi elettorati.

Gianfranco Rotondi, ex ministro berlusconiano con un lungo passato di militanza democristiana come allievo di Sullo (maestro rinnegato di De Mita), ritiene che nell’accordo rientri anche Berlusconi. Non serve una palla di vetro per mettere nel conto questo scenario. Perché Di Maio salga a Palazzo Chigi serve il via libera del centrodestra, tutto però. Il capo di Forza Italia da tempi non sospetti nutre ammirazione per il giovane astro di Pomigliano e non si metterebbe di traverso. Insomma, il governo Di Maio potrebbe non essere impossibile.

Questo di cui in tanti discettano a bassa voce oggi trova una conferma autorevole in una analisi firmata dal direttore de Il Foglio, Claudio Cerasa. La tesi – già ventilata da giorni se non da settimane – viene attribuita al ministro degli interni. Marco Minniti al di là della confidenza con il metodo dell’intelligence, ha un rapporto ottimo con Salvini (che stima essendo ricambiato) ed ha più di una antenna attiva in entrambi gli schieramenti (può contare anche su un ambasciatore discreto ed efficace come Nicola Latorre che Renzi ha tafazzianamente giubilato, sbagliando).

Insomma il teorema c’è ed il suo autore è credibile. Vediamo cosa accadrà. Anche perché da un lato il celebre giurista Giovanni Maria Flick fa sapere tramite La Stampa di essere pronto, con discrezione e calma. Per altro verso, Renzi fa sapere – grazie alla penna informatissima di Francesco Verderami – che un governo di centrodestra guidato da Giorgetti (chiunque escluso Salvini) potrebbe essere sostenuto. Il governo Di Maio avrebbe quindi almeno due alternative.

Avrebbe senso però perdere l’occasione di avere il M5S al governo con una guida moderata ed un’ampia maggioranza? Tutto sommato l’imbarazzo per Berlusconi potrebbe essere compensato dalla benedizione europea cui Tajani potrebbe contribuire significativamente. Lavori in corso. I tempi saranno ragionevolmente lunghi e se va bene anche ragionevolmente brevi.

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