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Ecco come Elettronica si muove in Australia in vista della gara SEA 5000

Elettronica vola in Australia e punta a crescere nel mercato del sud-est asiatico. Il gruppo italiano ha firmato ieri una lettera di intenti per collaborare con due aziende australiane nel caso di vittoria nella maxi gara da 35 miliardi di dollari per le nuove navi della Marina australiana, a cui il gruppo partecipa con le Fremm di Fincantieri.

LA FIRMA A ROMA

La società guidata da Enzo Benigni, specializzata in EW e cyber-intelligence grazie alla controllata Cy4Gate, ha firmato oggi, presso la sua sede a Roma, un protocollo di collaborazione con Thales Australia e con Daronmont Technologies nell’ambito della partecipazione alla gara australiana SEA 5000 “Future frigates”. Il Memorandum of Understandings (MoU) è stato siglato nel corso della visita di una nutrita delegazione dell’industria australiana in Italia, e ha visto la partecipazione anche dei vertici dell’Aiad, Guido Crosetto e Carlo Festucci. “Abbiamo sviluppato tecnologie all’avanguardia per la difesa elettronica in ambito navale; per questo motivo siamo pronti a sostenere la Marina Australiana con le nostre soluzioni”, ha dichiarato il presidente Enzo Benigni. “Stiamo inoltre collaborando con dei partner eccellenti. Penso ci sia motivo per essere ottimisti”, ha aggiunto il numero uno di Elettronica.

LA PROPOSTA ITALIANA PER LA GARA AUSTRALIANA

Il programma SEA 5000 “Future frigates” prevede la costruzione delle nuove unità di cui si doterà la Marina australiana specificatamente per capacità anti-sommergibile, in sostituzione, nel corso del prossimo decennio, di quelle della classe “Anzac”. Mentre la decisione del governo è attesa per l’inizio dell’estate, le Fremm di Fincantieri se la giocheranno con le proposte della britannica Bae Systems e della spagnola Navantia.Per Elettronica, l’eventuale vittoria segnerebbe il ritorno del Gruppo al mercato australiano, dopo il successo dei suoi sistemi Esm (Electronic warfare support measures) a bordo dei cacciatorpediniere della classe River della Marina australiana.

Il progetto presentato dal raggruppamento italiano è basato sulle fregate classe Fremm già in servizio presso le Marine italiana, francese, marocchina ed egiziana, nonché finaliste nel programma Ffg(x) della US Navy. Durante la fase di pre-selezione, il Governo australiano ha richiesto un’offerta per la classe Fremm basata sulla variante italiana della nave, sia per la coerenza delle sue caratteristiche con le necessità strategiche australiane, sia perché sei dei vascelli sono già in servizio attivo con la Marina italiana, fattore che riduce le incertezze in fase di sviluppo e il costo globale del programma di costruzione.

IL RUOLO DI ELETTRONICA

L’accordo siglato dal direttore generale Domitilla Benigni (nella foto con l’omologo di Daronmont Lee Stanley) riguarda la parte di guerra elettronica delle navi, e getterà le basi per il trasferimento in Australia di attività relative ai sensori di difesa elettronica da installare a bordo. In particolare, La collaborazione tra Elettronica, Thales Australia e Daronmont prevede l’impegno a equipaggiare le nuove navi con i sistemi di difesa elettronica presenti nella suite “Minerva” del Gruppo italiano, la quale comprende sottosistemi di Esm, Ecm (Electronic counter measures), Ewm (Electronic warfare management) e di communications intelligence. Dato che il bando del governo australiano non specifica gli strumenti EW richiesti, la proposta di Elettronica prevede il pacchetto previsto per i pattugliatori polivalenti d’altura (Ppa) della Marina italiana, un aggiornamento rispetto a quanto invece Elettronica fornisce alle Fremm italiane.

Mentre le due società australiane si sono impegnate a lavorare in esclusiva con il Gruppo italiano, da parte sua Elettronica si è impegnata a cedere una quota di lavoro in Australia, “pari a oltre il 30%”, ha spiegato Gianluca Trezza (chief representative a Singapore) che si è occupato dello scouting delle società australiane idonee alla partnership.

IL GRUPPO TRA ASIA E OCEANIA

Dopo il Golfo, in cui Elettronica vanta ormai una presenza stabile, è proprio il sud-est asiatico a rappresentare “il mercato più promettente su cui vogliamo investire”, ha aggiunto Trezza a margine della firma. Non a caso, Elettronica ha aperto il suo ufficio commerciale a Singapore nel 2014, in anticipo rispetto a molti altri player globali. “È stata una scelta di visione strategica, una mossa che ha anticipato i tempi”, ha detto ancora il manager. Inoltre , da gennaio di quest’anno, l’ufficio commerciale si è trasformato in una filiale vera e propria, una struttura pronta a caricarsi di capacità operative a seconda delle esigenze. A prescindere dall’esito di SEA 5000 (per cui tutti incrociamo le dita), Elettronica poggia le basi per crescere in uno dei contesti a più rapido sviluppo.

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