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L’intesa tra Londra e Riad sui 48 Eurofighter fa felice Leonardo

Il viaggio del principe saudita a Londra produce i suoi frutti e consegna al Regno Unito un’intesa di massima per l’acquisto di ben 48 caccia Eurofighter. A gioire, però, non è solo l’inglese Bae Systems ma anche l’italiana Leonardo, che partecipa al programma con una quota del 36%.

L’ANNUCIO DELL’INTESA

“Il governo del Regno Unito ha firmato un Memorandum di intenti con il Regno dell’Arabia Saudita allo scopo di finalizzare le discussioni per l’acquisto di 48 Typhoon”. È questa la breve nota con cui Bae Systems, membro del consorzio che produce gli Eurofighter, ha annunciato l’accordo iniziale per la vendita dei caccia denominati EFA all’Arabia Saudita.

TRA LONDRA E RIAD

“È un passo in avanti positivo verso l’accordo per un contratto con un nostro partner di valore”, scrive ancora Bae Systems. “Siamo impegnati – aggiunge la società – a sostenere il Regno mentre modernizza le Forze armate saudita e sviluppa capacità industriali fondamentali per Vision 2030”, il massiccio programma con cui Riad punta a differenziare la propria economia investendo copiosamente anche sulla difesa. Promotore di Vision 2030 è il principe ereditario di casa Saud, Mohammed bin Salman, e non sembra dunque essere un caso che l’intesa arrivi proprio durante la sua visita a Londra, contraddistinta dalla rilevante apertura economica del Regno che potrebbe addirittura tradursi nella quotazione sulla borsa britannica del colosso energetico Aramco.

IL RUOLO DI LEONARDO

Oltre il consolidamento dei rapporti tra i due regni, l’intesa sugli Eurofighter è una buona notizia anche per Leonardo, che negli ultimi tempi sta mettendo a segno una serie di importanti accordi con i Paesi del Golfo. In attesa di ufficializzare un contratto che potrebbe valere 750 milioni di dollari per la vendita degli elicotteri NH90 al Qatar, l’azienda italiana conferma una posizione significativa in una delle regioni che più di tutte sta investendo nel settore della difesa.

I CONTRATTI DELL’EUROFIGHTER NEL GOLFO

Dopo il contratto firmato con il Kuwait nel 2016 per 28 Eurofighter, e il più recente arrivato dal Qatar per 24 velivoli, il caccia multiruolo si avvicina a un’altra importante commessa, sicuramente più corposa delle altre due visti i numeri. Per ora non ci sono i dettagli sul suo valore, ma può essere utile ricordare che l’azienda di piazza Monte Grappa firmò con il Kuwait un contratto da 8 miliardi di euro per i 28 EFA comprati nel 2016. Certo, per i velivoli destinati al Kuwait Leonardo è capofila, mentre per quelli destinati al Qatar e all’Arabia Saudita il prime contractor è l’inglese Bae Systems. Al consorzio Eurofighter GmbH (di cui fanno parte Regno Unito, Germania, Italia e Spagna) partecipa poi anche Airbus Defence and Space. Probabile che, come per quelli destinati a Qatar e Kuwait, anche i Typhoon sauditi saranno equipaggiati con il radar a scansione elettronica E-scan.

I LAVORI SUL CONTRATTO PER IL KUWAIT

Proprio per il contratto con il Kuwait, il consorzio Eurofighter GmbH aveva comunicato a dicembre l’avvio, da parte di Leonardo e delle imprese partner, della produzione della versione più avanzata del caccia, quella equipaggiata con il radar a scansione elettronica Captor-E e con altri sistemi aggiuntivi che aumenteranno notevolmente le prestazioni del sistema d’arma europeo. Gli stessi equipaggiamenti potrebbero ora essere previsti per gli EFA destinati all’Arabia Saudita.

L’Eurofighter nasce dalla collaborazione tra i quattro Paesi europei che si rispecchia, in termini industriali, in quelle che sono oggi la Divisione velivoli di Leonardo (con una quota del 19% e la linea di montaggio finale di Caselle), BAE Systems e Airbus Defence and Space. Al programma partecipano anche, soprattutto nel settore dell’avionica e dell’elettronica, altre Divisioni di Leonardo, che fanno salire al 36% il ruolo del gruppo nel programma.



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