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Perché il Pd dovrebbe essere più “populista”. Il commento di Freccero

di maio, Pd partito democratico

Paradossalmente i successi del Partito democratico hanno influito negativamente sull’esito elettorale, la disaffezione dell’elettorato del Pd nasce dall’attauazione sin troppo virtuosa, ma per l’Europa non ancora sufficiente, di riforme in conformità con le linee europee. Ma l’aumento dei consumi non significa necessariamente che questi consumi siano spalmati alla popolazione.

Secondo il detto “se tu mangi due polli al giorno, e io nessuno, tu e io mangiamo in media un pollo al giorno a testa”, cresce la ricchezza del paese ma si spalanca la forbice sociale, e anche la crescita dell’occupazione in seguito al Jobs act non migliora la situazione, se i nuovi posti disponibili non garantiscono le famiglie dalla miseria. Si è verificata una svalutazione dei salari e per la prima volta anche i lavoratori, e non solo i disoccupati, sono a rischio povertà. Se la ricchezza cresce per tutti non è detto che tutti ne usufruiranno, come spiega bene la teoria del gocciolamento.

Il voto italiano è stato un voto populista secondo una tendenza che si sta manifestando in molti paesi, uno su tutti l’america di Trump. Populismo significa governo del popolo. Ma perché mai il popolo dovrebbe favorire le élite se queste non intendono ridistribuire i loro guadagni? Con l’avvento della crisi i sacrifici ci sono stati presentati da Monti come necessari per rimettere in moto in paese. Ma se si rimettono in moto solo le élite, perché i poveri dovrebbero votarli?

L’Europa ci chiede il contenimento della spesa pubblica, ma è il mezzo di distribuzione della ricchezza ai cittadini da parte dello Stato. Se le risorse non sono destinate allo stato sociale, ma alla risoluzione delle crisi bancarie, anche le tasse risultano odiose. Per capire il crollo del Pd basta analizzare statisticamente la base elettorale che comprende soprattutto classi medie e alte: bocconiani, cosmopoliti, giovani sostenitori dell’Erasmus.

Con le élite non si possono fare risultati di massa e l’unico modo serio per combattere il populismo è immedesimarsi nel popolo stesso, cercare una forma di sviluppo che comprenda tutti, che richiuda la forbice sociale.

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