Il Pentagono e la Nasa sorridono per il pacchetto da 1,3 trilioni di dollari approvato dal Congresso americano. Nonostante i timori per un nuovo shutdown, il compromesso tra repubblicani e democratici è arrivato lasciando il governo federale tranquillo fino al prossimo settembre quando i finanziamenti dovranno essere rinnovati. L’enorme provvedimento approvato ieri (2.323 pagine) prende il nome di omnibus spending bill, un pacchetto in cui confluiscono una molteplicità di finanziamenti alle agenzie e ai dipartimenti federali e a cui si ricorre generalmente per ridurre i tempi a Capitol Hill. L’urgenza d’altronde non mancava, sia per lo spettro dello shutdown, sia perché il budget riguarda un anno fiscale che è iniziato più di cinque mesi fa. Certo, ad ora manca la firma di Donald Trump, per niente soddisfatto che il provvedimento non risolva la questione dei Dreamers e sotto-finanzi il muro al confine con il Messico. Il presidente ha minacciato via Twitter di porre il veto al maxi bill.
IL BUDGET PER IL PENTAGONO
Al Pentagono andranno 654,6 miliardi di dollari, divisi tra budget di base (589,5 miliardi) e risorse da destinare alle operazioni oltreoceano (65,2 miliardi). Nel complesso, il Dipartimento per la Difesa aumenta il proprio bilancio di oltre 61 miliardi rispetto al 2017, preparandosi ad un ulteriore aumento per il 2019. In base all’accordo già raggiunto lo scorso mese, il bilancio complessivo per la difesa si aggira intorno ai 700 miliardi di dollari, in cui confluiscono difatti anche 55 miliardi destinati a programmi relativi alla difesa ma esterni al Pentagono. L’anno prossimo, il budget potrebbe aggirarsi intorno ai 716 miliardi.
I PROGRAMMI DI PUNTA
Le risorse destinate al DoD superano di oltre 15 miliardi la richiesta iniziale dell’amministrazione Trump e testimoniano un consenso bipartisan all’aumento degli investimenti nella difesa. Dei miliardi destinati al Pentagono, oltre 144 andranno al procurement, che, con un aumento di 25,4 miliardi rispetto al 2017, si conferma la voce maggiore nel bilancio della Difesa americana. Segue il personale, che richiede 137,7 miliardi di dollari, compreso un aumento annuale degli stipendi pari al 2,4%. Ben 238 miliardi di dollari sono invece destinati alle operazioni e alle attività di manutenzione. Circa 10,2 miliardi sono previsti per l’acquisto di 90 F-35 che rappresentano il maggior programma di spesa nella storia degli Stati Uniti. Quasi 24 miliardi saranno invece destinati all’acquisto di 14 navi militari, mentre per l’Agenzia di difesa missilistica (MDA) sono stati approvati 9,6 miliardi che portano il suo budget complessivo a oltre 11,3 miliardi considerando il supplemental già approvato.
LE RISORSE PER LA NASA
Se il Pentagono sorride, la Nasa festeggia. Il budget per l’agenzia spaziale supera i 20,7 miliardi di dollari e registra un aumento di circa 1,6 miliardi rispetto alla richiesta iniziale dell’amministrazione. La cospicua iniezione di risorse cancella la preoccupazione generata dalla disattenzione che il presidente Trump aveva dimostrato per il settore spaziale, soprattutto per i programmi esplorativi. A godere del maggior aumento rispetto alla richiesta iniziale è proprio il comparto Exploration, che passa da 3,9 miliardi ai 4,7 previsti dall’omnibus. In realtà, il provvedimento approvato dal Congresso ripristina i finanziamenti a molti dei programmi che altrimenti avrebbero rischiato di essere chiusi o sospesi. Tra questi soprattutto il telescopio spaziale WFirst, dedicato a immortalare i pianeti esterni al nostro sistema solare. La missione, a cui andranno 150 milioni di dollari, torna così a vedere la luce, nonostante resti fuori dalle priorità dell’amministrazione che difatti non ne prevede il finanziamento nella richiesta per il 2019.
GLI ALTRI PROGRAMMI SPAZIALI
Al telescopio orbitante James Webb (che sarà lanciato a primavera del prossimo anno) vanno 533,7 milioni, gli stessi richiesti dall’amministrazione, mentre per il programma di Earth science si prevede un aumento di 300 milioni di dollari che porta il suo budget a 2,2 miliardi. Di questi, quasi 600 milioni saranno utilizzati per la missione Europa Clipper che dovrebbe partire nel 2022 con l’obiettivo di raggiungere il satellite di Giove e farci successivamente atterrare un lander. Un bonus da 23 milioni va a Mars 2020 per un elicottero che la Nasa vorrebbe integrare nella missione dedicata al Pianeta rosso. Per una nuova piattaforma di lancio per lo Space launch system (Sls) sono invece previsti 350 milioni di dollari, mentre ai programmi di Educazione vanno 100 milioni rispetto ai 37 richiesti dall’amministrazione.