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Così Mattarella porterà l’Italia fuori dallo stallo parlamentare. Parola di Renato Balduzzi

Un Sergio Mattarella stile Luigi Einaudi per un governo che si formerà seguendo con scrupolo la Costituzione. La previsione arriva da Renato Balduzzi, docente di Diritto costituzionale all’Università Cattolica di Milano e membro del Csm, che non ha dubbi: da questa fase d’incertezza “se ne esce attraverso le regole della Costituzione e attraverso le consuetudini e le convenzioni che si sono formate in base a queste regole”. Balduzzi con Formiche.net ricostruisce l’iter che porterà alla formazione del nuovo esecutivo. “Il primo passaggio importante è quello dell’elezione dell’ufficio di presidenza delle due Camere e dei presidenti. È il primo momento in cui è possibile sottolineare la centralità del Parlamento, elemento di cui c’è un gran bisogno per ristabilire un rapporto di fiducia tra i cittadini e gli eletti. Ed è anche il primo momento in cui si va a testare la saggezza delle forze politiche”.

L’ex ministro della Salute del governo Monti ricorda che “esistono regole diverse per l’elezione dei due presidenti quindi dove è previsto il ballottaggio, al Senato, l’iter è più veloce ed è più facile comprendere come si rapportino fra di loro le forze politiche. Alla Camera invece l’iter è più lungo perché occorre la maggioranza assoluta, che nessuno ha”. Di sicuro, però, “un conto è eleggere il presidente di un ramo del Parlamento, un conto è creare una maggioranza governativa”. Ciononostante “il capo dello Stato avrà già una prima fotografia non solo delle dichiarazioni ma anche dei fatti e degli atti delle varie forze politiche”.

Si proseguirà poi con le consultazioni che hanno “un ruolo importante perché con esse il capo dello Stato testa la volontà delle forze politiche e può conoscere la situazione pluralistica al loro interno”. Certamente “i tempi delle consultazioni non possono essere lunghi come nei primi decenni della nostra vita repubblicana – sottolinea Balduzzi – visto che il contesto socio-economico-culturale è cambiato”. Esito delle consultazioni è “un incarico o un pre incarico o un mandato esplorativo, che di solito viene affidato al presidente di una delle due assemblee parlamentari”. E se è presto per fare nomi una cosa è certa: “Lo scrupolo costituzionale quasi proverbiale di Mattarella impedisce ricostruzioni fantasiose. Ho sentito parlare di governo del Presidente: non c’è nulla di più distante dalla sensibilità dell’attuale Capo dello Stato. Mattarella ha il compito di aiutare a far emergere l’assetto della qualità governativa possibile ed eserciterà tutta la sua forza di intervento e di persuasione senza andare al di là del proprio ruolo e delle proprie prerogative”. Sottolinea Balduzzi: il Presidente della Repubblica “ha dimostrato in più occasioni la determinazione a non invadere i compiti altrui. Il suo stile è di grande scrupolo, paragonabile a quello degli inizi della Repubblica, penso a Luigi Einaudi”.

Nulla a che vedere con lo stile notarile di cui si è parlato. “Quello di Mattarella è lo stile di chi sa di essere garante e inevitabilmente arbitro – perché detentore della forza di far valere le regole – e di persuadere gli attori a seguire le regole della Costituzione e le consuetudini e le convenzioni che si sono sviluppate negli anni”. “In questi giorni – conclude Balduzzi – ho spesso sentito parlare dai partiti di saggezza e di senso di responsabilità: ecco, il mio augurio è che alle parole seguano i fatti”.


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