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Streaming killed the tv stars. Come cambia il mercato dopo l’intesa Sky-Netflix. L’opinione di Preta

Un accordo da vedere in “prospettiva evolutiva” e all’interno di una sfida globale. Così sintetizza la partnership siglata fra Sky e Netflix Augusto Preta, economista e ceo di ItMedia Consulting, società che opera nel campo dei contenuti e dei media digitali. Grazie all’alleanza annunciata oggi l’intero servizio offerto da Netlix – tramite la piattaforma Sky Q – farà parte di un nuovo pacchetto di intrattenimento per gli abbonati Sky. I clienti di Netflix, invece, potranno migrare il proprio account nel nuovo pacchetto Sky Tv. E se Andrea Zappia, amministratore delegato di Sky Italia, ha parlato di “tappa rivoluzionaria nel nostro percorso di innovazione tecnologica e culturale”, Reed Hastings, ceo della società delle serie tv in streaming, ha notato come si riunisca “sotto lo stesso tetto il meglio delle ultime tecnologie”.

Di sicuro “si stanno giocando delle partite che incidono sullo sviluppo futuro del settore” secondo Preta che evidenzia come “i protagonisti siano grossi attori non più nazionali e neppure europei. Il terreno della battaglia è globale”. “Si assiste ad alleanze strategiche che non hanno subito un impatto diretto sul business, nel migliore dei casi se ne vedranno i frutti dal prossimo anno – rileva Preta intervistato da Formiche.net -, ma mettono gli operatori a cooperare in vista di future divisioni del mondo dello streaming. Prima – sottolinea – questi operatori erano solo in competizione tra di loro”.

Per l’esperto di media digitali “è chiaro che in una prospettiva globale Netflix e Amazon hanno un vantaggio competitivo nei confronti di tutti”. Continua Preta: “Non escludo che si svilupperanno altre alleanze con altri operatori”. È un settore in cui c’è molto fermento, senza dubbio. “Vediamo già che Disney ha creato un suo modello di videostreaming; Comcast è interessata a Sky e ha fatto un accordo con Netflix dello stesso tipo”. Un quadro dinamico, insomma, in cui “non necessariamente le alleanze rimarranno così definite”.

La verità, evidenzia, è che “Internet ha modificato tutto e oggi il video si sta sempre più adeguando a questo nuovo cambiamento”. Del resto, ricorda Preta, “nelle scorse settimane Sky ha detto di non considerarsi più un operatore satellitare ma un operatore orientato a svilupparsi nel mondo del del broadband”. “Le cose cambiano, soprattutto per chi fa tv a pagamento – dice ancora -. Ormai c’è una modalità di consumo dei contenuti video diversa tanto che si sono ridotti di gran lunga i tipi di contenuti che la tv generalista di una volta vantava come primato”.


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