Mentre gli elettori italiani si incamminano alle urne, alcuni di quelli tedeschi se le lasciano alle spalle. E se si voltano indietro vedono tre governi Merkel, due grandi coalizioni, un’elezione confusa e sei mesi di instabilità. E mentre l’Italia tra qualche ora potrebbe trovarsi – il condizionale è d’obbligo ma quasi superfluo – a vivere daccapo la diatriba post-elettorale avuta in Germania, i tedeschi l’hanno appena dichiarata conclusa: la GroKo è stata approvata.
TURATEVI IL NASO E VOTATE SÌ
Nella Willy-Brandt-Haus, sede dell’Spd nella capitale tedesca, mentre si contavano le schede c’era chi parlava della vittoria del sì come di un risultato scontato e chi invece pensava che un gol in contropiede fosse ancora possibile. Ma, alla fine, la maggioranza degli elettori dell’Spd ha scelto di nuovo un governo Merkel. Per qualche ora la Germania è stata attaccata a loro: 463.723 elettori, un pugno di cittadini che avrebbe potuto ribaltare mesi di negoziazioni, cessioni, conquiste e lotte interne. “Turatevi il naso e votate sì”, è stato il messaggio mandato, tra le righe, da molti esponenti della socialdemocrazia tedesca. E così è stato. 463.723 elettori si sono turati il naso e probabilmente molti hanno votato quello che non avrebbero voluto ma che era necessario scegliere. Per senso di responsabilità nei confronti del Paese o per le ottime conquiste di stampo socialista ottenute nel corso delle negoziazioni?
CHI HA VINTO E CHI HA PERSO
Kevin Kühnert, leader degli Jusos, i giovani socialisti, e forte oppositore delle larghe intese, ha perso, e con lui l’ala più “a sinistra” dell’Spd. Nonostante i mesi di campagna anti-GroKo e gli oltre 24.000 nuovi iscritti dall’inizio dell’anno, i giovani – rampanti – saranno bloccati per un turno ripassando dal via. Andrea Nahles, nuovo leader del partito, ha vinto. Dopo settimane in cui muoveva i suoi primi passi nella prima campagna elettorale dal capo dell’Spd, Nahles ha conquistato l’agognato consenso per formare un governo con Merkel e cercare di costruire le basi per farle le scarpe nel 2021.
IL FUTURO
Andrea Nahles e Olaf Scholz, segretario ad interim, dopo settimane di trepidazione possono tirare un grande sospiro di sollievo. Dopo mesi in cui è sembrato che ogni passaggio sia stato asfittico e portato avanti al rallentatore, ora si andrà avanti con velocità. Il prossimo appuntamento è previsto infatti per il 14 marzo al Bundestag di Berlino: Angela Merkel verrà incoronata cancelliere della Germania per la quarta volta dal presidente federale Frank-Walter Steinmeier. O meglio: il presidente proporrà Merkel come candidato alla guida del cancellierato e poi le decisione spetterà al Parlamento. Ma la maggioranza è certa: i voti necessari sono 355, ma Cdu e Spd insieme ne hanno 399 su 709 seggi.
Ma in questo 4 marzo segnato col pennarello rosso da Unione Europea, Stati Uniti e istituti finanziari, pare ormai che la storia non sarebbe potuta essere stata scritta in maniera diversa. E la diffusione di un grafico avrebbe potuto togliere molti dubbi sul da farsi impugnando la penna di fronte alla scheda elettorale. L’Spd è alle calcagna dell’Afd. No, non il contrario.