Quando Luigi Di Maio è intervenuto per sbarrare (ancora) la strada a Silvio Berlusconi, in molti sono rimasti stupiti ed infatti le reazioni di Forza Italia ed anche del Pd sono state immediate e durissime. Quello che non quadrava è risultato chiarissimo quando ad intervenire è stato Matteo Salvini.
Per la gioia di Gianfranco Rotondi e di quanti considerano i due giovani vincitori come perfettamente allineati, la conferma di un gioco di sponda è arrivata inequivoca. Il leader della Lega ha infatti detto no ad un accordo con il Pd ed ha evocato chiaramente il ritorno alle urne. E se si vede il gioco (delle parti) dei veti incrociati, c’è poco da dire. O uno dei due rinuncia al veto o si torna a votare, con sommo disastro del Paese.
Al di là della necessità di persuadere il Capo dello Stato ed i quasi mille eletti un mese fa, il percorso potrebbe essere obbligato. Salvo che non sia un bluff. Le consultazioni di Mattarella inizieranno e dureranno per un po’ (due settimane?). Un po’ di suspense e qualche colpo di scena ci sta tutto. Resta ferma il fatto che a fuori di emozioni anche il corpo più sano rischia l’infarto e la condizione di salute dell’Italia non è eccellente.
Vedremo le prossime ore quali altre sorprese riserveranno. Di certo, per ora, abbiamo la conferma che Salvini e Di Maio sono oltre le convergenze parallele. Sono una coppia di fatto.