Ennesimo colpo di scena di una politica tedesca sempre meno prevedibile. La diaspora aperta tra i due partiti inseparabili dell’Unione, Cdu e Csu, arriva poco dopo la faticosa formazione del quarto governo Merkel. Stavolta al centro del dibattito ci sono i valori conservatori rivendicati con forza dai principali esponenti della Csu, l’Unione Cristiano-Sociale della Baviera, ma anche da una fronda interna del partito guidato da Angela Merkel, la Cdu. Reintroduzione del servizio militare, fine della doppia cittadinanza e il ritorno alla vecchia immagine di famiglia sono solo alcuni dei punti che stanno portando alla prima possibile crisi di governo.
TUTTO INIZIÒ COSÌ
Andiamo con ordine. La diatriba interna era visibile già dall’inizio della formazione di governo. Le dure condizioni imposte dalla socialdemocrazia tedesca, che esautoravano molti dei punti fermi della politica cristiano-democratica, sono stati un duro colpo per il supporto interno all’Unione di Merkel. E sin dalle prime riunioni parlamentari non c’è stato giorno in cui Jens Spahn, attuale ministro della Salute e considerato l’erede di Angela Merkel, o Horst Seehofer non attirassero l’attenzione con dichiarazioni pubbliche controverse e di disapprovazione. Seppure sia stata la dichiarazione di Seehofer a fare scalpore (“L’islam non appartiene alla Germania“), è stato soprattutto Spahn ad attaccare Merkel. Nelle ultime interviste rilasciate il ministro della Salute parlava ben poco della politica sanitaria ma molto dei problemi che stanno a cuore ai conservatori, un po’ come fosse lui stesso il ministro degli Interni. E la diatriba non ha fatto altro che aizzare i commenti dei principali quotidiani tedeschi, che iniziano a vociferare sull’inizio della fine della Cancelliera. Tagesspiegel, per esempio, l’ha definita “l’ombra di sé stessa”.
UNIONE DEI VALORI O VALORI DELL’UNIONE?
Sabato 7 aprile si è incontrata per la prima volta quella che potrebbe essere soprannominata come la fronda interna all’Unione. Nell’incantevole cittadina di Schwetzingen, nel Land di Baden-Württemberg, si è riunita la prima Assemblea federale di “Unione dei Valori”, fondata da Alexander Mitsch nel marzo del 2017 e che oggi conta 426.000 membri. Questo movimento rappresenta l’ala conservatrice dell’Unione e da questo ne è nato il “Manifesto dei conservatori”, che tra i firmatari presenta anche deputati della Cdu e della Csu. Per contrastare l’Alternative für Deutschland (AfD), l’ala destra dell’Unione propone una reintroduzione del servizio militare obbligatorio, l’abolizione del diritto alla doppia cittadinanza per gli immigrati e una lotta più dura contro gli estremisti islamici, oltre che, come sottolinea Mitsch, una famiglia fondata su “padre, madre, figlio”. Su Merkel, Mitsch ha risposto chiaramente alla domanda di un giornalista, affermando che dovrebbe fare un passo indietro per “consentire al partito di rinnovarsi“. Jens Spahn ha mostrato la sua vicinanza al movimento con una nota scritta letta nel corso della riunione.
MERKEL IN CRISI
Dopo dodici anni alla guida della Germania e dopo sei mesi di negoziato per la formazione della terza GroKo, la fiducia nei confronti di Angela Merkel scricchiola. Secondo un nuovo sondaggio svolto dalla rete tv ARD, solo il 57% dei cittadini è soddisfatto della politica della Cancelliera, indice di gradimento più basso da quando ricopre questa carica. Quattro anni fa, fresca del suo terzo mandato, Merkel contava su una base di consensi del 75% dei tedeschi.