“Spero di potere presto, dal governo, raccogliere l’appello del presidente di Confindustria Russia: VIA queste assurde sanzioni che stanno causando un danno incalcolabile all’economia italiana!”. Questo il testo del tweet scritto da Matteo Salvini nel giorno di Pasquetta.
Non è una novità per il leader della Lega ma il fatto che questa “promessa” giunga dopo le elezioni e alla vigilia delle consultazioni con il presidente della Repubblica fa particolarmente impressione. Nelle diverse opzioni per la formazione del governo la Lega ha buone chances di esserci e il centrodestra potrebbe persino proporre Salvini per Palazza Chigi.
Considerati i legami politici far via Bellerio ed il Cremlino (sulle relazioni economiche ci sono numerose illazioni ma nulla di confermato incontestabilmente), appare del tutto verosimile che l’ipotesi che il leader del fu Carroccio faccia sul serio. In questo caso, se l’Italia decidesse unilateralmente di rompere l’alleanza con Stati Uniti ed Europa, saremmo ad un precedente mai visto in oltre settant’anni di vita repubblicana. Uno strappo senza pari.
I possibili alleati di Salvini, centrodestra ma anche Movimento 5 Stelle, sono sicuri che avrebbe senso per il Paese ed il suo interesse nazionale procedere nell’abbraccio con Vladimir Putin? La domanda non è retorica. Anche perché confermerebbe l’impressione che Luigi Di Maio sarebbe – paragonato a Salvini – un premier ben più adeguato.