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Da Starbucks non conta esser bianchi, neri o turchini!

Due uomini entrano in un bar della catena americana di caffè. Siamo a Philadelphia e i due si mettono in fila. Poi però restano lì, senza acquistare nulla. Lo fanno perché stanno aspettando un amico e, dunque, sono fermi lì, senza fare nulla di male? A un certo punto, però, arriva la polizia e li arresta.
No, non è uno scherzo, tutt’altro. E’ veramente avvenuto all’interno di un negozio di Starbucks.
La colpa? Si è detto l’esser neri. La presenza di due afroamericani che non comprano nulla ha insospettito e spaventato i dipendenti della caffetteria; sono stati chiamati gli agenti che hanno arrestato i due uomini senza apparente motivo.
Il video dell’arresto è stato postato dall’utente Melissa DePino: “La polizia è stata chiamata perché questi uomini non avevano ordinato nulla. Stavano aspettando un amico che è arrivato subito dopo che gli agenti hanno portato via i due ragazzi. Ci si chiede: perché a noi bianchi non succedono cose del genere?”.
Illazioni!
Si, illazioni, la Melissa non può far finta di non sapere come, per partecipare alla crescita economica, occorra fare la spesa. Quando si perde tempo ad aspettare un amico, o peggio non si hanno i denari per farla, si è – piaccia o no – renitenti alla leva di quella crescita.
Fare questo credo sia da considerarsi, oltre che disdicevole e di cattivo esempio, un illecito economico. Quelli di Starbucks lo sanno, chiamano la polizia per reprimere il crimine.
Ehi, sia chiaro, lo stesso crimine si dovrebbe perseguire pure, non se si è bianco, nero o turchino ma se si ha in portafoglio più di quanto si spenda.
Già, chi ha soldi in tasca ma non li spende per quei 75 “frappuccini” che gli toccherebbe bere, il crimine resta impunito.
Il posto di lavoro del frappuccinista però vacilla. Starbucks, che verrà a ritrovarsi con capacità produttiva inutilizzata, smetterà di fare la spesa per gli investimenti. Non è finita: vi sarà una riduzione del gettito fiscale che ridurrà pure la spesa pubblica.
Sta qui il discrimine, altro che discriminazione.
Essì, dentro l’economia dei consumi funziona così!

Mauro Artibani, l’Economaio
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