Gli Stati Uniti puntellano il proprio sistema di alleanze internazionali approvando la vendita a Polonia, Romania e Arabia Saudita dell’ultima versione dei missili Patriot. Per il prime contractor del nuovo sistema di difesa aerea, Lockheed Martin, solo i contratti per la fornitura a Bucarest e Riad valgono quasi 530 milioni di dollari.
L’ACCORDO PER LA VENDITA AD ARABIA SAUDITA E ROMANIA
Il colosso americano della Difesa ha ricevuto dall’Esercito americano un doppio contratto per fornire l’ultima versione dei missili terra-aria Patriot ad Arabia Saudita e Romania. I contratti, annunciati dal Pentagono lo scorso venerdì, hanno un valore complessivo di oltre 529,9 milioni di dollari e sono stati siglati nei termini previsti dalla normativa statunitense per la vendita di armamenti all’estero. L’azienda americana fornirà dunque ai due Paesi i missili Patriot Advanced Capability-3 Missile Segment Enhancement (Pac-3 MSE), ultima e potenziata versione del sistema per la difesa aerea universalmente riconosciuto tra i più efficaci della sua categoria. Oltre alle munizioni, Lockheed Martin fornirà tutta una serie di servizi tra cui la stazione di lancio e i ricambi iniziali. I lavori su entrambi i contratti coinvolgeranno più siti statunitensi dell’azienda guidata da Maryllin Hewson e dovrebbero essere completati nel febbraio del 2028.
LA FORNITURA DEI PAC-3 ALLA POLONIA
Tale annuncio si aggiunge a quello riguardante la fornitura dello stesso sistema alla Polonia. Poco prima di Pasqua è stato infatti formalizzato l’accordo tra i funzionari polacchi e quelli statunitensi per i missili Pac-3 MSE con relativo equipaggiamento di supporto, un’intesa che ha portato a cinque il numero dei clienti internazionali del sistema americano nella sua versione potenziata (con Qatar, Giappone, Romania ed Emirati Arabi). “L’attuale ambiente globale di sicurezza richiede un’affidabile tecnologia hit-to-kill e soluzioni innovative”, ha spiegato Tim Cahill, vice presidente per Integrated Air and Missile Defense di Lockheed Martin Missiles and Fire Control. “Ci aspettiamo – ha aggiunto il manager – che gli intercettori Pac-3 MSA continuino a servire come garanzia integrale di difesa”.
LE CARATTERISTICHE DEL PATRIOT
I Patriot sono missili intercettori, lanciati da piattaforme mobili terrestri per proteggere una determinata area da una molteplicità di minacce dal cielo. La versione Pac-3 MSE rappresenta l’ultima evoluzione, potenziata in velocità e range, contro missili balistici tattici, da crociera e velivoli. A fare la differenza rispetto ai Pac-1 e Pac-2 è soprattutto la tecnologia hit-to-kill, con cui si intende la detonazione del missile al contatto con il target. Ciò ne aumenta l’efficacia rispetto alle versioni precedenti che esplodevano nelle vicinanze dell’obiettivo richiedendo, tra l’altro, testate più potenti. Il sistema di difesa nel suo complesso è modulare e comprende, oltre alla stazione di lancio, una stazione di controllo e un stazione radar, tutte montate su camion e rimorchi capaci di far entrare il sistema in operatività in pochi minuti.
IL VALORE STRATEGICO
Oltre al valore economico dei contratti, c’è quello strategico e politico. Con le nuove intese, gli Stati Uniti sembrano voler assicurare alcuni rapporti funzionali alla propria propensione internazionale, a conferma di un uso sapiente della politica di difesa come strumento della politica estera. Se per la Romania e la Polonia è facile intuire il perché di un aggiornamento dei sistemi di difesa aerea e missilistica, per l’Arabia Saudita l’accordo non fa che ribadire un’intesa militare che ha trovato nella presidenza Trump nuova linfa vitale. Al maxi accordo da 110 miliardi di dollari siglato lo scorso anno in occasione del viaggio del tycoon a Riad, sono seguite altre intese, tra cui quelle annunciate nel corso della recente visita a Washington del principe saudita Mohammed bin Salman. Dopo gli attriti maturati durante la presidenza Obama (dovuti soprattutto all’accordo sul nucleare iraniano), gli Stati Uniti hanno riscoperto in Riad un partner centrale nella regione mediorientale, soprattutto per ciò che riguarda la vendita di armamenti. Con l’annuncio dei Patriot a Polonia, Romania e Arabia Saudita, l’amministrazione americana è riuscita dunque a prendere due piccioni con una fava: mandare un nuovo messaggio a Putin (che ultimamente ha mostrato i muscoli con un nuovo test missilistico), e rafforzare la partnership militare con un alleato considerato strategico.