In campo aperto, con questa riflessione avvio un percorso di ricerca e di proposta che chiamo progetto di civiltà. Il titolo appare ambizioso, e lo è anche la sostanza. In ogni caso, tale prospettiva – work in progress –è decisiva, almeno agli occhi di chi scrive, per tentare di rispondere a una situazione planetaria di metamorfosi senza un pensiero pertinente. O, se si preferisce, nella evidenza di una globalizzazione non globale.
È certo che, vista la vastità della situazione planetaria sopra richiamata, sia meglio lavorare nei temi, senza però trascurare l’aspetto più generale, quel che fare ? che supera ogni nostro particolare. Così scrive la filosofa Roberta De Monticelli in Idee viventi (Mimesis 2018, pag. 116): Parlo dunque dell’atteggiamento diverso che si può assumere di fronte a ciò che accade quando si comprende che niente accade nelle cose umane senza il nostro almeno passivo consenso, e che siamo noi a portare la responsabilità di ogni male pubblico al quale non resistiamo, e in primo luogo, naturalmente, la responsabilità delle parole che usiamo e della loro coerenza con le nostre azioni.
È condivisibile ciò ch dice De Monticelli ma la mia impressione è che viviamo una fase storica nella quale le innovazioni scientifiche e tecnologiche hanno modificato a tal punto le nostre possibilità di vita da avere tolto senso a tutta una serie di certezza acquisite, che non torneranno più. Questo cosa significa ?
A ben guardare, in pressoché tutti gli ambiti della nostra vita viviamo una metamorfosi profondissima. Non siamo giunti alla fine del mondo, come alcuni intellettuali arrendevoli vorrebbero farci credere ma, certamente, siamo in un momento particolarmente interessante e sfidante nel quale tutti i nostri paradigmi consolidati mostrano tutte le loro fragilità.
Detto questo, seguendo De Monticelli, che significato assume la parola responsabilità ? Di cosa siamo responsabili, verso chi, con chi, in quali forme ? Una prima considerazione è che essere responsabili nel mondo di oggi significa ri-tornare (tornare continuamente) nella realtà-che-evolve.
Un tema certamente decisivo per ri-pensare un quadro globale di riferimento, e lo cito solo a esempio, è quello dello Stato. Così scrive il professore Sabino Cassese (Territori e potere. Un nuovo ruolo per gli Stati, il Mulino 2016, pag. 92): Ecco, dunque, un compito importante e grandioso per la scienza del diritto: ripensare, riconcettualizzare lo Stato nel contesto delle nuove tendenze e trasformazioni che si sono delineate: i cambiamenti interni, derivanti dal mutare delle frontiere e dalla ridefinizione della base personale dello Stato, costituita dal popolo, e i cambiamenti esterni, derivanti dall’integrazione dello Stato in entità superiori funzionali, dove si esercita una sovranità condivisa.