Una prima bozza del “Contratto per il governo del cambiamento” con i simboli del Movimento 5 Stelle e della Lega è sul tavolo, e si lavora per la versione definitiva che potrebbe arrivare nei prossimi giorni. La riunione tra le due forze uscite “vincitrici” dalle elezioni si tiene in queste ore a Milano, negli uffici del Movimento 5 Stelle al Pirellone. Tra le delegazioni dei due partiti, sono presenti al tavolo Roberto Calderoli, Armando Siri della Lega e Alfonso Bonafede e Vincenzo Spadafora di M5S.
Sono 22, al momento, i punti del contratto di Governo sul tavolo di M5s-Lega. Secondo quanto apprende l’Agi, il lavoro procede in modo alacre sui temi che costituiscono il contratto che sarà alla base di un possibile esecutivo 5 stelle-Lega. Tra i “nodi” che sarebbero stati sciolti ci sarebbe quello relativo all’Ilva: secondo quanto riferiscono alcuni partecipanti alla riunione, iniziata da quasi tre ore, sarebbe passata la linea della Lega contro la chiusura dell’Ilva. I 5 stelle, invece, avevano una posizione diversa. Lo scorso 10 febbraio una nota M5S aveva spiegato che serviva una “riconversione economica” che “passa ovviamente dalla chiusura delle fonti inquinanti, senza le quali le bonifiche sarebbero inutili”.
Tra gli altri temi contenuti nel contratto, un’intesa sull’introduzione della flat tax, a partire dal 2019, con due aliquote del 15 per cento e del 20 per cento (quest’ultima per chi ha redditi sopra gli 80mila euro l’anno). Sull’immigrazione, nel contratto ci sarebbe una sorta di patto per stoppare qualsiasi iniziativa che porti alla definitiva cancellazione del reato di clandestinità. Infine, vi sarebbe un preciso impegno alla costruzione di nuove carceri. Ok anche a una prima allocazione di 5 miliardi per “ritoccare” la legge Fornero, oltre all’introduzione della “quota 100”. Infine, via libera al reddito di cittadinanza, indicativamente dal 2019, previa ristrutturazione dei centri per l’impiego.