Caro direttore,
ora ci tocca l’incubo. Chissà che poi non ci faccia bene ma vedere tutto questo tempo sprecato, vedere il futuro a forti tinte fosche, vedere le belle speranze ed i buoni risultati svanire come l’ultimo pè dell’ ultima sigaretta, confesso, a me fa impressione. Sarà l’età, sarà che temo di non averlo tutto il tempo necessario per riprendere la passeggiata con la testa a cosa raccontare ai nipotini per incuriosirli, intrattenendoli, mentre i loro genitori si danno da fare per guadagnarsi il presente e il futuro. Sarà ma, pur con tutto l’ottimismo, non vedo altro che il ballottaggio tra stupidità e cattiveria. Stupidità cattiva e cattiveria stupida. Quindi la cosa è grave.
Ieri si è svolto, per quel che mi riguarda, forse uno degli ultimi Cda Rai. Approvato il bilancio di cui la cronaca oggi riferisce: utile di 14.7 milioni. Sinergia tra risparmi e buone scelte editoriali. Ora se il Parlamento fosse sulle gambe il sistema provvederebbe alle nomine e noi lasceremo le stanze al settimo piano di viale Mazzini che ormai abitiamo da tre anni. Anche questo è ampiamente in cronaca, le Camere però sono più sciolte che vive, e il Cda Rai ancorché adempiente nei tempi e nei termini, resta lì in attesa di essere avvicendato. Intanto ci sono i numeri, i giochi, il segno dei tempi e le follie.
A freddo ieri un solerte consigliere che da tre anni, poco più poco meno, ci intrattiene parlando di se ha chiesto che il film documentario di Sabina Guzzanti “La Trattativa” fosse messo in programmazione. Immaginiamo gli amministratori che a turno, in gruppo, in assortimento vario, usassero le riunioni del Cda per chiedere la programmazione di questo o quel film del tempo che fu. I direttori di rete potrebbero fare annunciare il fatto con la dicitura: “su richiesta e sollecito del Consigliere Tal de’ Tali va ora in onda il programma “La Qualunque” realizzato dalla Cara Amica” Va be, se si vota davvero a fine luglio, abbiamo già i candidati colpiti dal solleone. Ma il seguito è meglio: il Fatto lo riferisce come fosse uno scoop, Travaglio aggiunge un carico da undici. L’obiettivo è Mario Orfeo, l’obiettivo è la Rai. Il metodo è noto: il cavallo scalpita, il fantino ghigna.
